25/05/2010 – Morbido come una duna di sabbia, il padiglione degli Emirati Arabi Uniti disegnato da Norman Foster per l’Expo 2010 di Shanghai sfoggia la sua geometria curvilinea avvolta da un “guscio dorato”.
La preziosa pelle in acciaio, trattata in modo da ottenere un effetto dorato, racchiude la “conchiglia-gioiello” con una finitura ruvida sul lato che sostiene la forza del vento, e levigata su quello opposto. Porosa sul lato esposto a nord in modo da consentire l’ingresso di luce naturale, la facciata appare più solida e uniforme a sud per una maggiore protezione dai raggi solari.
La complessa struttura è costituita da una griglia triangolare disegnata da pannelli piatti di acciaio uniti in punti regolabili, progettati in modo da riuscire a smontare il padiglione in sito, realizzandolo velocemente e senza costi eccessivi.
Il padiglione raggiunge l’altezza massima di 20 metri; può ospitare fino a 450 posti ed occupa una superficie complessiva di 3mila metri quadrati.
L’ingresso di luce naturale avviene attraverso dei tagli verticali vetrati che di notte illuminano la struttura dall’interno.
“Le città degli Emirati Arabi – commenta Gerard Evenden senior partner dello studio Foster – sorgono dal deserto. In maniera analoga, il padiglione si svilupperà in modo da formare un contrappunto naturale nel paesaggio urbano di Shanghai. Come una duna di sabbia, è orientato nella direzione del vento e rappresenta un esempio significativo di architettura ambientale organica e passiva”.
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