13/05/2010 – Da circa vent’anni a questa parte, la progettazione dei grandi impianti sportivi ha acquisito importanza crescente nel merito dell’ingegneria e dell’architettura contemporanea. La spettacolarizzazione degli eventi internazionali di carattere sportivo, primi fra tutti le olimpiadi e i campionati mondiali di calcio, ha richiesto ai progettisti uno sforzo sperimentale, in termini tecnici e formali, per molti versi senza precedenti. L’Urban Center di Milano (Galleria Vittorio Emanuele II) testimonia questa “rivoluzione progettuale” con una bella mostra dal titolo “Stadio. non solo sport”, in corso fino al prossimo 30 giugno.
Promossa dall’Assessorato allo Sviluppo del territorio e dall'Assessorato allo Sport e Tempo Libero del Comune di Milano, l'esposizione raccoglie venti plastici raffiguranti altrettanti stadi, progettati nei 5 continenti. Tra di essi il Camp Nou di Barcellona, il costruendo stadio della Juventus a Torino di Studio Shesa e Studio Gau, lo Stadio Olimpico di Pechino (Herzog & de Meuron, 2008) un nuovo stadio, disegnato da Progetto CMR, che sorgerà in Cina nella città di Tianjin, l'Emirates Stadium dell'Arsenal (Populous, 2006) e lo Stadio Meazza (più conosciuto come “San Siro”) di Milano.
“Abbiamo voluto proporre un viaggio immaginario tra stadi e città del mondo per stimolare un dibattito sulle aspettative e sulla qualità degli stadi italiani. Desideriamo offrire una occasione per pensare al rapporto che intercorre tra lo stadio, la città e lo sport - spiegano dall’Urban Center Milano. Gettando lo sguardo al domani potrebbe accadere che Milano possa annunciare la realizzazione di un secondo stadio. Dove? Con quanti posti? Con quale utilizzo? Solo per manifestazioni sportive o come struttura polifunzionale da vivere e godere 24 ore su 24? Così il Santiago Bernabeu (José María Castell) a Madrid, Wembley (Norman Foster, 2007) a Londra, l’Allianz Arena di Monaco (Herzog&de Meuron, 2006) - solo per citare alcuni modelli di stadi presenti in mostra - diventano esempi e modelli a cui guardare per scegliere e valutarne pro e contro di questa scelta che candiderà Milano ad essere una capitale sempre all’avanguardia non soltanto nel mondo del calcio.
“Stadio, non solo sport” prende spunto dall’osservazione di alcuni tra i più interessanti organismi architettonici (gli stadi, appunto) dotati dei servizi necessari a rendere piacevole l’esperienza della partita, ma anche di centri commerciali, di alberghi, bar, centri congressi e fitness. Il risultato che noi auspichiamo per San Siro e per gli altri stadi italiani è di arrivare in pochi anni ad avere strutture nuove o rinnovate, moderne e sicure, ma senza barriere, facendo crescere una mentalità nuova dentro gli stadi e fuori”.
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