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13/07/2010 – L’architetto berlinese Thomas Kröger è il vincitore del concorso pubblico per la riqualificazione del Museu do Carro Eléctrico ("Museo del Tram") di Porto (Portogallo), lanciato dalla Società dei Trasporti Pubblici cittadina.
Un primo tentativo per l’individuazione di una proposta progettuale era già stato fatto nel 2003, quando la società banditrice aveva indetto un concorso d’architettura aperto, conclusosi con la selezione del mai realizzato progetto dell’arch. Alcino Soutinho. In seconda istanza l’ente promotore aveva infatti giudicato la proposta “non adeguata al nuovo modello funzionale e di gestione” stabilito per quello spazio: di qui la decisione di bandire una seconda competizione che ha visto salire sul podio Kröger.
Secondo quanto dichiarato dalla Società dei Trasporti Pubblici di Porto, il progetto dell'architetto tedesco è stato preferito alle altre 48 proposte in gara per il suo "carattere realistico, per certi versi classico e razionalista". La commissione giudicatrice ha ritenuto il progetto capace di valorizzare "il lato poetico e il lato storico" dell'edificio esistente, e di innescare un dialogo tra quest'ultimo e gli edifici limitrofi, rispondendo in modo "ben articolato e sicuro dal punto di vista strutturale" al programma di concorso. A Thomas Kröger spetta un premio pari a 12.500 euro. Il secondo ed il terzo posto della competizione sono rispettivamente andati all’arch. Nuno Grande e ai colleghi Tiago Pimentel e Camilo Rebelo.
A lavori terminati, l’edificio dalle pareti rosa (che dal 1915 a fine anni Sessanta è stato sede di una centrale termoelettrica per poi ospitare, dal 1992, il Museo del Tram) sarà dotato di un nuovo ingresso, posto più a ovest di quello attuale e dotato di un’ampia scalinata, sotto la quale, a pian terreno, ci saranno l’atrio del museo e la reception, entrambi protetti da pareti vetrate. I costi dell’intervento si aggirano sugli 8,6 milioni di euro.
“Nel corso dei decenni gli impianti della centrale elettrica e le sale espositive del Museo si sono trasformati per rispondere via via a una serie di esigenze funzionali. La struttura offre la bellezza dell’architettura industriale, le sue facciate testimoniano le ambizioni tecniche fiorite nel periodo storico in cui l’edificio è stato costruito. Prioritaria per lo sviluppo storico del complesso è stata la funzione interna dei volumi dell'edificio. Questo è quanto ci ha più interessati: portare avanti un processo di progettazione razionale. Organizzare e sviluppare la struttura secondo l’idea per cui la “forma segue la funzione' e, contestualmente, rendere il nuovo contenuto visibile agli occhi della città attraverso nuovi volumi funzionali.
Nel nostro progetto, l'impianto architettonico mantiene l’acciaio leggero dello stabile originario, mentre una nuova pelle esterna viene intenzionalmente separata dal guscio storico. Inserti vetrati lungo le mura originarie consentono alla luce naturale di attraversare l'edificio. La patina industriale viene conservata sulle pareti e sui macchinari. Un nuovo volume, inserito nella struttura, si espande in verticale e in orizzontale verso l'esterno, caratterizzato da un ingresso terrazzato con vista sul fiume Douro e da un nuovo livello superiore vetrato”.
La proposta comprende anche la realizzazione di un auditorium con cento posti, un centro di documentazione, e al piano superiore, una grande sala per ospitare eventi di vario genere.
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