27/09/2010 – Produzione italiana per la mostra " Frank O. Gehry dal 1997", in programma presso il Vitra Design Museum di Will am Rhein dal 2 ottobre 2010 al 13 marzo 2011. L'esposizione monografica è organizzata e prodotta dalla Triennale di Milano, per la cura di
Germano Celant ed ha già fatto tappa presso la sede della prestigiosa istituzione meneghina.
La rassegna indaga il lavoro del progettista americano a partire dal 1997, anno d’inaugurazione del Guggenheim Museum di Bilbao, opera considerata dal maestro stesso un “innovativo strappo linguistico” nella personale poetica e politica architettonica.
La passione per la sperimentazione formale e tecnologica (Gehry è stato tra i primi ad introdurre gli strumenti digitali nella progettazione), coltivata con costanza lungo quasi cinquant’anni di attività, ha fatto dell’architetto - Pritzker Architecture Prize 1989, vincitore della Medaglia d’oro all’Architettura dell’American Institute of Architects (AIA) e del Royal Institute of British Architects (RIBA) - una delle personalità eccellenti nel panorama culturale del Ventesimo secolo.
In mostra, filmati, fotografie, disegni, modelli e interviste raccontano gli ultimi 12 anni di lavoro del maestro, illustrando una serie di progetti (selezionati per l’occasione dallo stesso Gehry) tra cui la DZ Bank di Berlino (1995-2001), l’ Art Gallery of Ontario (AGO) (2000- 2008), il Jay Pritzker Pavilion di Chicago (1999-2004), la Nuova sede di IAC – InterActiveCorp di New York (2003-2007), il Museo Guggenheim di Abu Dhabi, la Walt Disney Concert Hall di Los Angeles (1989-2003), la Beekman Tower a New York (2003-2009).
Contestualmente diversi documenti video "spiegano" l’uso delle tecnologie a supporto dei processi creativi e costruttivi dello studio Gehry Partners e la storia del gruppo Gehry Technologies, ideatore del software di progettazione “Catia”.
Accompagna la mostra un catalogo contenente tutti i lavori di Frank O. Gehry dal 1997 ad oggi. I progetti, introdotti da un saggio critico di Germano Celant, sono proposti attraverso disegni a mano e di studio, elaborazioni 3D, modelli e fotografie del costruito.
L’evento è realizzato in collaborazione con Frank O Gehry e Gehry Partners LLP, ed è reso possibile anche grazie all’assistenza di importanti istituzioni internazionali quali il Guggenheim Museum di Bilbao, AGO – Art Gallery of Ontario di Montreal e DAC - Dansk Arkitektur Center di Copenhagen.
Frank Gehry, nota biografica
Nato a Toronto (Canada) nel 1929, Frank Owen Gehry si è formato negli Stati Uniti, laureandosi nel 1954 all’University of Southern California. Ha dichiarato: “L’architettura è un’arte”. Influenzato dall’avanguardia figurativa, ha adottato l’assemblaggio dei materiali costruttivi per sconvolgere il tradizionale modo di percepire le forme e occupare lo spazio.
Agli inizi, negli anni ’50, ha collaborato con lo studio Victor Gruen Associates, specializzandosi in pianificazione urbanistica all’Harvard Graduate School of Design. Nel 1961 lavora a Parigi nello studio di Andre Remondet, studiando i progetti di Le Corbusier e Balthasar Neumann. Torna a Los Angeles dove fonda il proprio studio “Frank O. Gehry and Associates”. I primi lavori di Gehry sono legati al movimento modernista, ma la frequentazione con gli artisti della West Coast (Ed Moses, Billy Al Bengston) lo portano a sperimentare l’uso di materiali quali il compensato non dipinto, il cemento grezzo e il metallo corrugato, elementi che normalmente vengono celati quando una costruzione risulta ultimata. Negli anni ’70 Gehry realizza case private ed edifici pubblici soprattutto in California. La sua opera più significativa diventa la sua villa a Santa Monica (1978). Circonda l’edificio preesistente con un nuova struttura, una sorta di conchiglia costituita da materiali poveri e di recupero. Compaiono i tratti del suo stile sperimentale: l’impiego di componenti industriali, il riutilizzo di elementi derivanti dal paesaggio metropolitano e la ricerca di una commistione tra architettura, pittura e scultura.
Nel 1982 realizza per il Los Angeles Museum of Contemporary Art (MOCA), che si relaziona in maniera “artistica” con lo spazio urbano circostante. Negli anni successivi, riceve commissioni sempre più importanti in tutto il mondo, tra cui il Fishdance Restaurant a Kobe, in Giappone; il California Aerospace Museum (1984) a Los Angeles e il Vitra Design Museum a Weil am Rhein (1989). Nel frattempo riceve l’attenzione della critica, e viene realizzata la prima mostra sul suo lavoro nel 1987, al Walker Art Center di Minneapolis. Dalla fine degli anni ’80, le nuove tecnologie acquistano particolare rilevanza nei suoi progetti, consentendogli di disegnare e realizzare edifici dalle strutture complesse e fantasiose.
Nel 1989 gli viene conferito il prestigioso Pritzker Prize. Tra gli altri riconoscimenti internazionali: l’Arnold W. Brunner Memorial Prize in Architecture, il Wolf Prize in Art (Architecture), il Praemium Imperiale Award, il Dorothy and Lillian Gish Award, il National Medal of Arts, il Friedrich Kiesler Prize, l’American Institute of Architects Gold Medal e il Royal Institute of British Architects Gold Medal. Negli anni ’90 progetta alcune tra le architetture contemporanee più note a livello mondiale, tra cui l’Art and Teaching Museum (1992), l’edificio-scultura Il Peix (Il Pesce, 1992) a Barcellona, il Frederick R. Weisman Art Museum (1994) a Minneapolis, The American Center (1994) a Parigi, e soprattutto il Museo Guggenheim di Bilbao (1998) e il Walt Disney Concert Hall (2005) a Los Angeles che, grazie alla loro forza immaginativa e alla loro portata sperimentale, hanno trasformato in profondità il panorama urbano in cui sono inserite e il modo di intendere e realizzare l’architettura.
Nel 2002 Gehry ha progettato Venice Gateway, porta d’acqua per la città lagunare, che collegherà l’isola all’aeroporto, con un centro congressuale, commerciale e alberghiero.
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