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Rome City Vision: vince Weekend in a morning
La periferia come centro di una rete infrastrutturale particolare
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30/09/2010 – Martedì 21 settembre si è svolta presso la Casa dell’Architettura di Roma la cerimonia ufficiale di premiazione del concorso internazionale d’idee Rome City Vision.
 
Alla competizione, rivolta ad architetti, ingegneri, designers, studenti e creativi e finalizzata all’individuazione di idee innovative che migliorino la convivenza tra tessuto storico e tessuto futuro nella capitale italiana, favorerndone una corretta evoluzione della storiografia architettonica, hanno preso parte118 studi da 22 Paesi. La giuria composta da Juergen Mayer H., Francesco Lipari, Francesco Gatti, Felipe Escudero e Michael Caton ha selezionato 12 progetti, tre vincitori e nove menzioni d’onore.
 
Il primo premio, pari a 1500 euro, è andato allo studio Weekend in a morning, fondato dagli architetti Massimiliano Marian e Andrea Cassi: “È sulle periferie e sul cielo che si concentra la nostra visione. La proposta consite nella creazione di una sorta di Raccordo Anulare fluttuante. Un nuovo livello che si somma alla stratificazione della città. Un livello immateriale, costituito soltanto dalla traiettoria circolare delle mongolfiere che si spostano di attracco in attracco, collegando le varie periferie romane. Un sistema posto ai margini della città, che permette di appropriarsi dell’ambiente urbano attraverso nuovi mezzi. La conoscenza, unita all’immaginario di un mondo sognate ed effimero, come un tendone da circo, come i taccuini dei viaggiatori, è alla base del nostro sguardo”, si legge nella relazione di progetto.
 
“La periferia diventa il centro di una rete infrastrutturale particolare e quasi fine a se stessa: le torri di attracco diventano nuovi simboli architettonici e richiamano la necessaria fisicità dei confini urbani. Allo stesso tempo costituiscono l’ossatura di un sistema di spostamento che può dimostrarsi risolutivo in due direzioni: quella turistica e quella ambientale. Il nuovo sistema, grazie alla possibilità di sorvolare Roma, ha l’intenzione di decentrare parte del turismo, oggi concentrato nel centro storico della città, creando in questo modo nuove opportunità per i sobborghi. Parallelamente questo nuovo livello infrastrutturale può porsi come alternativa allo spostamento individuale legato all’automobile. Un modo rapido e non inquinante di creare nuovi collegamenti nel tessuto urbano. Il sapore antico di questo aeromobile non ci deve fare dimenticare l’evoluzione che ha portato alla creazione di mezzi sempre più efficaci e tecnologicamente avanzati. Ci sembra fondamentale che l’aspetto poetico e immaginario di questa proposta, sia affiancato da una particolare attenzione agli aspetti ambientali e di sviluppo tecnologico che devono essere alla base di un qualsiasi progetto urbano. La città, infatti, è un luogo di interazioni in cui esistono molti livelli di connessione: un vero e proprio ecosistema fatto di scambi continui tra la matericità del costruito e gli organismi viventi. Le infrastrutture, gli impianti, le strade, sono il supporto per una molteplicità di attività, spostamenti e processi di evoluzione e involuzione”.
 
Secondo e terzo premio sono, pari a 600 e 400 euro, sono andati al gruppo giudato dall’arch. Janghwan Cheon (Lincoln, USA) ed al duo romano composto da Valentina Andriulli e Antonia De Angelis.
 
Un premio speciale messo è stato attribuito al duo di architetti Erica Del Vecchio e Caterina Di Giorgio
mentre hanno ricevuto una menzione i progetti di Pietro Bellucci (Roma), Gabay Matthieu (Roma), Hye jin Jeon (Seoul), Milena Farina (Roma), Riccardo Nannola (Roma), Jean-Sebastien Lebreton (Parigi), Deniza Radulova (Stoccarda), Luigi Centola (Saleerno) e Francisco J. Pavón Fernández (Malaga).
 
“I progetti pervenuti sottolineano la forte incoerenza alla quale Roma ci ha abituati: una città che guarda al prossimo millennio con i piedi ben piantati nel suo passato – affermano gli organizzatori - le proposte sono innovative e attente ai sistemi che migliorano la qualità della vita.”
 

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