06/12/2010 – Nell’ottobre passato l’architetto giapponese Kengo Kuma inaugurava a Casalgrande (RE) l’opera architettonica “Ceramic Cloud”. Inserita in un’area di oltre 2800 metri quadrati destinati a verde pubblico, la “Nuvola ceramica” di Kuma sorge sulla nuova Strada Pedemontana, all’altezza del sito produttivo dell’azienda stessa, proponendosi come “Porta d’accesso est” al distretto ceramico emiliano.
Il progetto è risultato di un importante lavoro di regia, messo in atto dal Laboratorio di Material Design, tra l’azienda di produzione di gres porcellanato Casalgrande Padana, il team di progettazione architettonica e strutturale guidato da Kengo Kuma, ed il mondo universitario. La “CCC” può infatti essere considerata il felice epilogo di relazioni tra Kuma e l’università di Ferrara avviate sin dal 2003, anno di celebrazione del suo Decennale di fondazione XFAF che vide il maestro giapponese tra i numerosi protagonisti internazionali partecipanti alla manifestazione culturale.
La “Nuvola Ceramica” di Kengo Kuma sperimenta per la prima volta il materiale ceramico in forma strutturale. Elementi di grandi dimensioni di Casalgrande Padana, sia pur di produzione standard, sono liberati del valore consueto di semplice rivestimento e trasformati in una tessitura spaziale tridimensionale imponente e insieme leggera, come una lunga e figura filtrante nel paesaggio, dove l’esperienza d’azienda si è fatta soluzione tecnologica innovativa per realizzare l’idea, aprendo al materiale ceramico una nuova stagione di applicazioni per l’architettura.
Ne risulta un’inconsueta struttura tridimensionale che sperimenta innovativi utilizzi applicativi dei componenti ceramici di ultima generazione. Interamente realizzata con speciali lastre di grandi dimensioni in grès porcellanato fissate meccanicamente a un’intelaiatura metallica appositamente concepita, la costruzione si sviluppa per oltre 40 metri per un’altezza di 7, definendo un nuovo oggetto architettonico destinato a identificare simbolicamente un territorio con una chiara vocazione produttiva. Recentemente l’architetto ha rilasciato una video-intervista dedicata al progetto, che pubblichiamo in anteprima su Archiportale.
"Sono molto soddisfatto dei risultati realizzativi del progetto – spiega Kuma; in particolare, ancora una volta, ho potuto ammirare le qualità dell’artigianato e della tecnologia italiani. Il sistema di questa struttura è unico e ha rappresentato una grande sfida, tuttavia la realizzazione è stata molto sofisticata e delicata. Credo che in Italia l’artigianato sia una parte fondamentale della cultura e lo stesso vale per il Giappone. Anche nel mio paese l’artigianato è un fondamento della società e della sua cultura. Il concetto di “monumento” classico è statico e sempre molto coerente in sé. Casalgrande Ceramic Cloud è certamente un’altra cosa rispetto all’idea di monumento.
CCCloud si offre a seconda della situazione in modo diverso; dipende dal movimento della luce, dal movimento del sole, ed è come una nuvola in cielo; le nuvole in cielo si muovono costantemente, mostrano il lato dinamico della natura: ho voluto che Ceramic Cloud apparisse proprio come una nuvola artificiale. Quando ho incontrato il committente, Casalgrande Padana, sono rimasto veramente colpito dal loro amore per la produzione artigiana e al tempo stesso per la tecnologia all’avanguardia che adottano.
Devo riconoscere l’aiuto ricevuto da Luigi Alini dell’Università di Catania e Alfonso Acocella dell’Università di Ferrara, che hanno dato un prezioso contributo alla definizione della cultura produttiva italiana e all’analisi della relazione tra la storia e la tecnologia moderna: da loro ho appreso moltissimo. La struttura leggerissima di CCCloud ha rappresentato la difficoltà realizzativa maggiore di tutto il progetto, perché solitamente la piastrella ceramica viene utilizzata per rivestire il cemento, un materiale molto pesante. Io volevo evitare la pesantezza del cemento per creare una struttura leggera e più flessibile possibile.
L’Ingegner Ejigiri, a capo del progetto di ingegneria strutturale, ed io abbiamo lavorato insieme per creare questa leggerezza attraverso i materiali ceramici. La sfida più difficile per gli ingegneri e gli architetti è probabilmente quella di creare con le piastrelle ceramiche una vera e propria ‘struttura’”. La traduzione è a cura di Veronica Dal Buono.
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