11/01/2011 – È stato ufficialmente inaugurato il 23 novembre scorso il primo edificio di Masdar City, la città a zero emissioni destinata a sorgere ad Abu Dhabi su progetto di Norman Foster. Si tratta del Masdar Institute Campus, istituto di ricerca dedicato alla sostenibilità. Interamente alimentato da energia solare rinnovabile, il Masdar Institute sarà banco di prova per le tecnologie sostenibili da sperimentare nella realizzazione dei futuri edifici di Masdar City.
La futura città a zero emissioni degli Emirati Arabi ospiterà un campo solare con potenza da 10 megawatt, in grado di fornire il 60% di energia in più di quella consumata dal Masdar Institute. L’energia in surplus sarà restituita alla rete di Abu Dhabi.
Il Masdar Campus, composto da un edificio principale, un centro studi e alloggi per studenti, utilizzerà una quantità di energia significativamente inferiore rispetto agli edifici standard degli Emirati Arabi. Interamente alimentato da energia solare, consumerà il 54% in meno di acqua potabile, ed il 51% in meno di energia elettrica. Circa il 30% del fabbisogno energetico del campus sarà coperto dai pannelli solari sulla copertura, ed il 75% di acqua calda sarà ottenuta da riscaldamento solare.
Il Masdar Institute è la prima dimostrazione dei principi sostenibili che regolano l’intero masterplan: edifici con facciate auto ombreggianti, orientati in modo da garantire il massimo ombreggiamento, nonché protezione agli edifici adiacenti e lungo i percorsi pedonali sottostanti. Oltre 5mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici sulle coperture forniscono energia, ma anche più ombra sulle strade. Le finestre degli edifici residenziali sono protette da una contemporanea interpretazione della mashrabiya, una specie di finestra a bovindo con grata, realizzata in cemento rinforzato con fibra di vetro, colorato con la sabbia locale per una integrazione con il contesto ed una manutenzione ridotta al minimo. I disegni delle aperture per illuminazione naturale e ombreggiamento rimandano a modelli appartenenti all’architettura tradizionale islamica.
Alette orizzontali e verticali garantiscono ombreggiamento all’interno dei laboratori, perfettamente isolati termicamente da cuscini gonfiabili sulle facciate, che in tal modo si mantengono fredde anche sotto l’intenso sole del deserto. Correnti d’aria fredda raggiungono gli spazi pubblici attraverso una reinterpretazione in chiave contemporanea delle tradizionali torri del vento.
Laboratori e alloggi sono supportati da molteplici spazi per l’aggregazione sociale: palestra, mensa, caffetteria, centro studi, majlis (o luogo d’incontro) e ampie aree verdi.
Il nuovo campus a zero emissioni rappresenta la prima delle complessive quattro fasi previste nel programma Masdar City. Quattro blocchi residenziali circondano il laboratorio centrale ed il Centro Innovazione per la promozione, la commercializzazione e l’utilizzo delle tecnologie sostenibili, il primo di una serie di edifici accessori al campus appena inaugurato. Tra questi ci sarà anche una moschea, un centro conferenze ed un complesso sportivo. La seconda fase, che sarà avviata a fine anno, prevede la realizzazione di ulteriori laboratori e appartamenti.
L’accesso al Masdar Insitute avviene attraverso 10 Personal Rapid Transit (PRT), automobili realizzate come progetto pilota per gli spostamenti dal perimetro della città sino al livello interrato del campus.
“Molti hanno sognato il progetto utopistico di una città alimentata da energia solare. L’inaugurazione ufficiale del Masdar Institute Campus a Masdar City – commenta Norman Foster – è la prima realizzazione di una simile ricerca. Qui la comunità studentesca, lavorando e vivendo nei dedicati alloggi, è già operativa. Questa comunità, indipendente da qualsiasi rete, sviluppa un surplus di energia pari al 60% in più dei propri fabbisogni energetici, e raccoglie le acque di scolo per il loro riciclo. È un audace esperimento che cambierà e si evolverà nel tempo”.
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