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Young Architects Program MAXXI: vincono i romani stARTT
Il progetto sarà inaugurato a giugno nella piazza del Museo capitolino
Autore: rossella calabrese
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10/03/2011 - Saranno realizzati e inaugurati a giugno 2011, i due progetti vincitori dei concorsi YAP MAXXI e YAP MoMA.

YAP (Young Architects Program) è il programma per la promozione della giovane architettura istituito a New York dal MoMA nel 2000 che, per la prima volta, quest’anno ha coinvolto il MAXXI. Due giurie, composte da rappresentanti dei due prestigiosi musei, hanno selezionato, in una rosa di cinque finalisti per concorso, sia il progetto vincitore per il MAXXI, sia quello della dodicesima edizione di YAP a New York.
 
Il contest è rivolto a giovani progettisti (neolaureati, architetti, designer e artisti), cui è offerta l’opportunità di ideare e realizzare uno spazio temporaneo per eventi live estivi, nel grande cortile del MoMA PS1 a New York e nella piazza del MAXXI a Roma. I progetti, altamente innovativi, devono rispondere a linee guida orientate a temi  ambientali, quali sostenibilità e riciclo.
 
Un arcipelago verde di isole mobili nella piazza del MAXXI è quanto proposto dal progetto Whatami, dello studio romano stARTT, vincitore della prima edizione di YAP MAXXI.
 
Simone Capra e Claudio Castaldo, architetti fondatori di stARTT, illustrano con queste parole il loro progetto: “E’ un arcipelago immaginario composto da isole mobili, da disporre con configurazioni differenti a seconda delle necessità e degli usi. Whatami è la contrazione di “What am I” declinazione industriale del primo puzzle inventato nel 700 e costituito da una mappa geografica. Un gioco compositivo che vuole essere anche un omaggio alle mappe geografiche di Alighiero Boetti, a cui è dedicato il piazzale del MAXXI.
 
Il progetto prevede la realizzazione di un arcipelago di colline artificiali, che creano una piccola area verde nella piazza del museo. Un giardino di isole di fronte al MAXXI, per accogliere i concerti e gli eventi della stagione estiva del museo, uno spazio in cui riposare e da cui si potrà ammirare la struttura fluida del MAXXI. Questo paesaggio artificiale sarà anche costellato da fiori giganti in grado di fornire ombra durante il giorno e luce di sera, ma anche acqua e musica. L’allestimento prevede un doppio processo di riciclo: le colline saranno realizzate prevalentemente con materiali di riuso (paglia, membrana geotessile, plastica) e, dopo lo smontaggio, saranno donate al quartiere per essere riutilizzate, insieme con gli elementi luminosi”.
 
La giuria di YAP MAXXI - composta da Pio Baldi, Presidente Fondazione MAXXI; Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura; Anna Mattirolo, Direttore MAXXI Arte; Barry Bergdoll, Chief Curator for Architecture and Design, MoMA;  Pippo Ciorra, Senior Curator MAXXI Architettura;  Maristella Casciato, Università di Bologna; Mario Nanni, Viabizzuno) ha scelto all’unanimità il progetto dello studio romano stARTT, per “l’efficace interazione con l’architettura del museo, il contesto urbano e il programma delle attività estive; per la realizzazione di uno spazio verde per i visitatori del museo; per l’uso di materiali semplici e riciclabili”. 
 
La giuria ha inoltre assegnato una speciale menzione al progetto MAXXI Cloud del designer britannico Asif Kahn “per la natura innovativa dell’idea e per la sua ricerca che coniuga architettura arte e scienza”. Gli atri finalisti del contest italiano sono: Raffaella De Simone/Valentina Mandalari (Palermo); Ghigos Ideas (Lissone/Mi, Davide Crippa, Barbara Di Prete e Francesco Tosi) e Langarita Navarro Arquitectos (Madrid, Spagna, María Langarita e Víctor Navarro).
 
Lo studio Interboro Partners (New York), con il progetto Holding Patternsè invece vincitore del contest YAP MoMA. “Holding Pattern è un progetto finalizzato a stimolare il senso della comunità, e si compone di un’eclettica raccolta di panchine, specchi, tavoli da ping-pong, lampioni e funi tese dal muro del MoMA PS1 al parapetto sul lato opposto del cortile. Il fine è quello di creare un ambiente incentrato sul pubblico più che sulle performance, in cui uno dei temi chiave è quello del riciclo: come per il progetto italiano, al termine dell’estate, gli oggetti collocati nello spazio saranno donati alla comunità coinvolgendola attivamente e rafforzando il suo legame con il museo”, spiegano dal team vincitore.
 
Il progetto vincitore è stato scelto da una giuria costituita da Glenn D. Lowry, Direttore del MoMA; Kathy Halbreich, Co-Direttrice del MoMA; Peter Reed, vice-Direttore Senior del MoMA per gli Affari Curatoriali; Barry Bergdoll, MoMA Philip Johnson Chief Curator, del Dipartimento di Architettura e Design;Klaus Biesenbach, Direttore del MoMA PS1 eChief Curator at Large del MoMA; Peter Eleey, Curatore del MoMA PS1; Antoine Guerrero, Direttore Operativo e degli Allestimenti del MoMA PS1; Pippo Ciorra, Senior Curator del MAXXI Architettura.
 
“Siamo lieti che l’impari confronto tra lo spazio esterno del MAXXI così solido e monumentale e la creatività dei giovani progettisti abbia prodotto risposte basate su ironia, leggerezza, apertura e massima accessibilità, con il chiaro intento di puntare all’innovazione in architettura. Va inoltre sottolineato il modo in cui, con progetti come YAP MAXXI, sviluppato in collaborazione con il MoMA PS1, il nostro museo eserciti il proprio ruolo di “agente culturale” impegnato ad avviare rapporti nuovi e produttivi tra il talento e l’innovazione nelle nostre giovani generazioni e lo scenario mondiale”, ha commentato Margherita Guccione, Direttore MAXXI Architettura.
 
“La maggior parte dei partecipanti a Roma, inclusi i vincitori, si è impegnata a introdurre elementi ludici, divertenti e di svago estivo nell’eroico spazio esterno del MAXXI. Il progetto vincitore di stARTT ricorre a elementi di natura artistica nel paesaggio in cemento, con ombrelli a forma di fiore, prati mobili e una vasca d’acqua, un giardino estivo nella nuova area della cultura contemporanea di Roma - ha asserito Barry Bergdoll, capo curatore del Philip Johnson Department del MOMA. Analogamente al progetto di Interboro Partners selezionato a New York, la proposta di stARTT incarna una nuova coscienza delle necessità del quartiere”.

  Scheda progetto: WHATAMI
Cecilia Fiorenza, courtesy Fondazione MAXXI
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Simone Capra
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  Scheda progetto: HOLDING PATTERN
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