19/05/2011 – Più di 250 tra schizzi, disegni, dipinti, sculture, ceramiche, maioliche, mobili e modelli di studio, provenienti da collezioni pubbliche e private, per raccontare la multiforme attività di uno dei maestri del design: è questo il proposito della mostra “Espressioni di Gio Ponti”, visitabile fino al prossimo 27 luglio presso la Triennale di Milano.
Curata da Germano Celant ed allestita da Studio Cerri e Associati di Milano, l’esposizione ripercorre 50 anni di creatività pontiana tra architettura, design industriale e ricerca teorica.
Negli anni Venti a Ponti viene affidata la direzione artistica della società Richard Ginori. Nei decenni successivi, “archistar ante litteram”, realizza edifici praticamente in tutto il mondo: dall’Europa a Hong Kong, da Denver (Australia) a Bagdad, passando per Caracas, San Paolo e New York. Dei progetti realizzati in Italia la mostra propone, tra gli altri, alcuni modelli di studio e/o disegni relativi al primo edificio per la società Montecatini (1936-1938), alla Torre Pirelli (1956-1961), alla Chiesa progettata per l’ospedale San Carlo (1961-1965) e la Cattedrale della Gran Madre di Taranto (1970).
Delle opere realizzate all’estero la mostra propone disegni, foto e documenti sull’Auditorium del Time & Life Building di New York (1959), del Denver Art Museum (1971), della Cattedrale di Los Angeles, l’Istituto Italiano di Cultura a Stoccolma.
Per committenti statunitensi Ponti inventa arredi per navi transoceaniche, oggetti di desgin e, fra gli altri, un nuovo tipo di serramento - la Finestra arredata - realizzato tra il 1953 e il 1954 in omaggio a Philip Johnson e prodotto in forma di prototipo dalla società newyorchese Altamira.
Infine scritti, dipinti e disegni autografi, assieme a filmati e interviste, raccontano il modo di essere e di pensare di Ponti, infaticabile studioso, fondatore della rivista “Domus” e della storica pubblicazione “Stile”, oltre che promotore della Prima Mostra Triennale di Milano nel 1933 e organizzatore delle successive edizioni.
Il catalogo
La pubblicazione edita da Electa che accompagna l’evento è la riedizione fac simile di Espressione di Gio Ponti, la rara raccolta dei suoi progetti curata da Ponti, data alle stampe per l’unica volta nel 1957 (Daria Guarnati Editore), a cui si aggiunge un ‘giornalone’ dove sono presenti i dati della mostra, con i relativi testi ufficiali e critici corredati da immagini e dagli apparati scientifici.
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