27/12/2011 - Le aste del design italiano sono sempre più un punto d’interesse per collezionisti e gallerie qualificate nel mondo: secondo gli esperti, le piazze più “movimentate” sono oggi quelle di Milano, Londra, New York, Chicago, Vienna, Stoccolma. Occasioni per rimettere in circolazione pezzi del design storico. Come sostiene Manolo De Giorgi, curatore del design per la Casa d’Aste Pandolfini: «Sta diventando una consuetudine per chi quel design non ha avuto modo di viverlo in prima persona, trattandosi di un’avventura artistica che in alcuni casi ci riporta indietro di 40 o 50 anni. Al punto che oggi il design si trova a saccheggiare il repertorio dei pezzi provenienti dal trentennio 1945-75, e dall’Italia in prima persona». È un fenomeno diffuso, tanto che Pandolfini organizza due aste annuali (a novembre e maggio), proponendo opere, oggetti e mobili appartenenti ai più noti produttori, tra cui Zanotta con le sue Edizioni.
Una collezione unica nel suo genere, che affianca dal 1984 la produzione corrente con una gamma di oggetti dalla forte impronta artistica e artigianale in limited edition. Pezzi d’arredo vicini all’arte applicata, con una forte componente di lavoro “fatto a mano”, che ripropongono tecniche in disuso come il mosaico, l’intarsio, la decorazione pittorica. E che entrano con successo in aste e gallerie di modernariato come lo Spazio 900, ideato da Adriano Albini nel capoluogo lombardo. Qui sono proposte ripetutamente ad appassionati e collezionisti numerose Edizioni di Zanotta, anche non più in produzione: tra le più recenti, una poltrona-tavolo Zabro di Alessandro Mendini (1984) e una scrivania Litta di Ettore Sottsass (1989).
Le edizioni nel mondo (e nel web)
«Il paese dei collezionisti per antonomasia è però la Francia, dove le Zanotta Edizioni hanno un’ottima accoglienza», sostiene Giuseppe Cerutti, gran conoscitore del mercato francese, dove è dal 1982 agente di Zanotta. «Un rivenditore che ha sempre apprezzato la collezione dei pezzi firmati e numerati è Domus a Nimes, città d’arte dove lo showroom ha spesso in vetrina più pezzi delle Edizioni. Uno di questi, il mobile Mikiolone di Mendini (’86), ricordo che fu acquistato da un noto calciatore francese, appassionato collezionista, per una cifra consistente (dopo essere stato pubblicato su Artprice, sito leader delle vendite d’arte del mondo, con una quotazione molto elevata). So anche di un architetto francese che, in vacanza sulle coste pugliesi, si è aggiudicato per circa ottomila euro un paravento Spiffero di Bruno Munari, quello con i pesciolini dipinti su fondo nero».
È però nel vasto mondo del web che si scatenano anche per le Edizioni proposte interessanti e vantaggiose: offerte di pezzi firmati e numerati di Zanotta si trovano sui siti più importanti che trattano arte e design d’autore. Tra i mobili più gettonati: i già citati Spiffero di Munari e Mikiolone di Mendini (in vendita oggi al lotto 248 di artfact.com), a cui si aggiungono la sedia Cucus di Branzi (’85), e i mobili Calypso di Modenini (’96) e Calamobio di Mendini (’85- 88). Il Mikiolone ha raggiunto quota 15.560 dollari e su Liveauctioneers.com si dà notizia di una galleria di Palm Beach che ha uno stesso Mikiolone quotato tra i 12mila e i 18 mila dollari (base d’asta 6mila).
«Mi piace pensare che una parte del merito del valore di questi pezzi arrivi dall’autorevolezza che il marchio Zanotta ha sul mercato. Il fatto di numerare le Edizioni incrementa il valore dell'oggetto: il collezionista è sensibile alla quantità dei pezzi prodotti», aggiunge Cerutti. Nel catalogo Zanotta, le Edizioni sono accompagnate da una sezione di pezzi fuori produzione, con la quantità prodotta di esemplari firmati e numerati.
Zanotta su Archiproducts.com
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