08/02/2012 - Il 28 gennaio scorso è stato inaugurato il Palazzo Pepoli Vecchio, nel cuore di Bologna, a seguito di un intervento di recupero curato dall’architetto Mario Bellini, che ha voluto rispettarne la storia onorandone la bellezza.
Nel 2004, dopo aver vinto il concorso di idee bandito dalla società Museo della Città di Bologna, il noto progettista ha predisposto il ripristino dell’edificio medievale e dei sui apparati decorativi, con ampliamento degli spazi di ricevimento e di esposizione.
Dopo sette anni di lavori l’antico palazzo, che rischiava di decadere in maniera irrisolvibile, è stato trasformato e rinnovato in quello che può definirsi un Museo Globale della storia della città emiliana.
Elemento caratterizzante la torre in acciaio e vetro realizzata nella corte centrale del Museo, le cui sembianze diafane smaterializzano le superfici senza appesantire il percorso dei visitatori. La corte coperta, assumendo nuova dignità, funge da spazio distributivo alle sale tematiche.
Le opere esposte all’interno di grandi spazi si presentano “incorniciate” da gabbie tridimensionali, illuminate mediante tecnologia LED miniaturizzata. Le vetrine espositive, curate dall’architetto Italo Lupi, contengono pannelli carichi di immagini e testi retroilluminati, al fine di suggestionare ulteriormente la visita.
Palazzo Pepoli si inserisce nell’ambito del progetto Genus Bononiae. Musei nella Città, nato nel 2003 per volere del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, il prof. Fabio Roversi-Monaco.
L’idea intende promuovere una diversa e più innovativa visione dell’istituzione museale del centro di Bologna, coinvolgendo vari edifici storici dalle specifiche connotazioni culturali in un percorso formativo che si muove nel centro urbano.
Dublice obiettivo per il percorso culturale: favorire la conoscenza della storia civile e architettonica della città di Bologna, ed incoraggiare lo sviluppo del museo diffuso, articolato in più sedi vicine tra loro, restaurate per la fruizione pubblica.
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