23/02/2012 - Castanheira & Bastai Arcquitectos, con la loro House in Madalena, una grande casa non lontana da Porto e dall'Oceano, offrono l'occasione per riflettere sul mestiere dell'architetto.
Non solo (purtroppo) perchè il loro progetto ripercorre molti elementi dell'architettura classica, soprattutto nord Americana, degli anni 50, ma anche perchè questo è il risultato di un lungo tira e molla con istituzioni, permessi, vincoli urbanistici, ecc.
Per fortuna ora la House in Madalena è stata completata e testimonia come l'architettura abbia la fortuna di andare oltre le parole, di "stare" al di là dei pensieri (e dei problemi) che l'hanno generata. Tre volumi, realizzati avendo la massima cura delle parti in cemento armato, di sapore giapponese e super perfette, e delle loro connessione con le altre parti della struttura, in legno lasciato il più possibile al naturale.
L'aspetto finale è quello di un cottage nella campagna, che ha inglobato il rapporto con la campagna, più che rincorrerlo scimmiottando le architetture locali. Può essere interessante comunque comprendere il percorso fatto dai progettisti (magari anche per rincuorarci dalle nostre personali fatiche).
Per prima cosa l'area in cui sorge la casa sarà presto attraversata da un'autostrada, in costruzione per alleggerire il traffico diretto verso la costa. Finora però il terreno era accatastato come agricolo, anche se in pratica non ci sono più molte aziende agricole nella zona e questo terreno in particolare non era stato coltivato negli ultimi anni.
Tuttavia dal tentativo di raggiungere un compromesso, per una costruzione che tenesse conto di uno spazio da dedicare a una piccola attività agricola, sono derivate una slavina di problemi e di ritardi, di incomprensioni e di richieste assurde, che fanno capire come spesso e non solo nel nostro paese i progetti siano una questione di tempo, di perdita di tempo.
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