Ligne Roset_ Okumi
29/02/2012 – Le poltrone Okumi disegnate dallo Studio Catoir rappresentano una delle numerose novità che LIGNE ROSET presenterà al Salone Internazionale del Mobile di Milano 2012. Ecco una prima selezione in anteprima.
Poltrone Okumi - design Studio Catoir
In Giappone, l'okumi è un lembo di tessuto che si indossa davanti al kimono. Vero e proprio capolavoro di sartoria, la fodera/cappa dello schienale e dei braccioli è realizzata in un pezzo unico: in tinta unita o in due colori, l'effetto fodera visibile sul rovescio e fra i ripieghi a spacco crea un effetto "alta sartoria".
Struttura e basamento in faggio massello assemblato a spine, rinforzati mediante una struttura in acciaio meccanosaldata. Piedi con pattini di protezione. Sospensione della seduta con cinghie elastiche incrociate e sospensione dello schienale a trama elastica. Modello completamente sfoderabile. Struttura e basamento in faggio tinto nero, antracite o rosso.
Imbottiti Elysée - design Pierre Paulin
L'incontro fra Pierre Paulin e Michel Roset nel 2007 è stato l'impulso che ha portato a lanciare con grande successo a partire dal 2008 i divani e le poltrone Pumpkin, ovvero una rivisitazione delle sedie disegnate nel 1971 per la sala dei quadri dell'Eliseo, negli appartamenti privati di Claude e Georges Pompidou. il presidente Pompidou aveva espresso il desiderio che questa creazione non restasse un’opera unica, bensì un arredamento che potesse essere riprodotto in serie, ma ciò non avvenne. Così, per realizzare il sogno di Georges Pompidou e in onore dell'originale lavoro di Pierre Paulin, Ligne Roset ha reso accessibili al pubblico i divani, le poltrone e i pouf direttamente ispirati a quelli che hanno fatto parte degli arredi dell'Eliseo dal 1971 al 1974.
La simpatia che si è creata fra Michel Roset e Pierre Paulin, fino alla scomparsa di quest'ultimo nel giugno del 2009 e in seguito con la moglie Maïa Paulin, ha dato impulso ad approfondire una collaborazione che ha fruttato dal 2008 ben quattordici progetti: dieci edizioni o riedizioni e quattro creazioni.
Oggi, la collezione Ligne Roset propone quattordici opere di Pierre Paulin, di cui sei sedie, tre tavoli, due scrivanie, un portavivande, un tavolino e un tappeto. Fra queste, annoveriamo due elementi d'arredo dell'Eliseo (periodo dal 1971 al 1974): le sedie della sala dei quadri e i portavivande della sala da pranzo.
È stato pertanto naturale per Maïa Paulin e Michel Roset interessarsi alla divulgazione al grande pubblico del secondo gruppo di sedie creato per l'Eliseo, quello del fumoir-biblioteca.
La decorazione di questo ambiente doveva adattarsi all'emiciclo della biblioteca che fu di Napoleone III. Raddoppiando lo spazio interno di una struttura autonoma, Pierre Paulin ha sviluppato "una stanza nella stanza". La struttura di tela grezza che rivestiva i muri e il soffitto integrava gli schienali di nove generosi posti a sedere disposti a mezza luna contro la parete dell'emiciclo, mentre quattro poltrone si situavano liberamente attorno al grande tavolo basso centrale.
La collezione dei divani, poltrona e pouf Elysée è stata ricostituita da Ligne Roset sulla base dei progetti ritrovati negli archivi di Pierre Paulin. Se l'estetica e i volumi originali sono scrupolosamente rispettati, il comfort delle sedie è stato invece migliorato significativamente, utilizzando materiali di nuova concezione e implementando il know-how tutto particolare di Ligne Roset in materia di espansi ad alta densità e relativo assemblaggio.
La compattezza, la purezza grafica e la leggerezza visiva delle sedie Elysée consentono una perfetta integrazione negli spazi ridotti tipici degli appartamenti delle grandi metropoli.
Seduta in pannello lamellare a tre strati incrociati e pannelli multistrato tagliati con rivestimento in poliestere espanso e ovatta di poliestere 100 g/m². Schienale in pannello lamellare a tre strati incrociati e acciaio meccanosaldato multistrato con rivestimento in poliestere espanso e ovatta di poliestere 100 g/m². Basamento in MDF laccato nero opaco. Il design della seduta e dello schienale è messo in risalto da un'impuntura a doppio ago. Modello completamente sfoderabile con bande a strappo. Modello monocolore, realizzabile in tessuto e pelle. I modelli dell'Eliseo erano rivestiti in tessuto grezzo, ma le lane colorate sono perfette per conferire luce e vivacità.
Sedia a dondolo Dérive 2 - design Pierre Paulin
Non è mai fuori luogo ricordare la personalità esimia di Madame Claude Pompidou, vedova del presidente Georges Pompidou e scomparsa nel 2007, sinceramente appassionata di arte e discreta ma incisiva fautrice della pittura, della scultura e della musica contemporanee.
Grazie alla sua influenza, per esempio, il riallestimento spettacolare e innovativo dell'appartamento privato della coppia all'Eliseo è stato affidato al designer Pierre Paulin, nel 1971. Fu sempre quest'ultimo ad arredare gli uffici della Fondazione per il supporto ai bambini disabili e alle persone anziane, creata da Madame Pompidou nel 1970.
Fra i contatti che Claude Pompidou intratteneva con il mondo dell'arte, spicca una solida amicizia con il compositore e direttore d'orchestra Pierre Boulez, di cui non perdeva mai nemmeno un concerto, in particolare dai tempi del Domaine musical, associazione fondata proprio da Boulez nel 1954 per consentire la diffusione delle nuove opere di almeno un centinaio di compositori contemporanei, fra i quali annoveriamo nomi di prestigio come Stockhausen, Xenakis, John Cage e Stravinski.
Per festeggiare il suo sessantesimo compleanno, nel 1985, Claude Pompidou regalò all'amico Pierre Boulez una sedia a dondolo, incaricando del design Pierre Paulin. Quest'ultimo fece realizzare la poltrona artigianalmente, in due esemplari: uno per Pierre Boulez e l'altro per Claude Pompidou (quest'ultimo si trova oggi a New York e appartiene ai nipoti di Madame Pompidou).
In base ai disegni originali di Pierre Paulin, conservati dalla moglie Maïa Paulin, Ligne Roset ha deciso di produrre per la prima volta nel 2012 questa sedia a dondolo, inizialmente realizzata a titolo privato in soli due esemplari. Il suo nome "Dérive 2", ispirato a una delle opere musicali di Boulez, è stato scelto in omaggio al compositore.
Fianchi in multistrato monoblocco colorato, uniti mediante sei traverse in faggio massello tinto. Seduta e schienale in MDF, assemblati mediante staffa in acciaio. Parte in contatto con il pavimento profilata in gomma nera.
Inclinazione della seduta studiata con precisione, curvatura ergonomica dello schienale con accentuazione della zona poggiareni e poggiatesta, braccioli arrotondati e posizionati con attenzione. Cuscino di seduta e schienale sostenuti da bande a strappo e sfoderabili. Rivestimento monocromatico.
Scrivania La Secrète – design Philippine Dutto
Si apre con una ribalta a compasso e uno sportello sulla parte superiore, sul quale si può scrivere stando in piedi, quando è chiuso. Un portadocumenti a scomparsa sulla destra crea spazio durante l'uso. Un cassetto esterno sulla sinistra serve da portaoggetti.
La Secrète è studiata per fungere da supporto a PC portatili fino a 17,3". Il cavo di alimentazione si può nascondere nel volume chiuso sulla parte posteriore sinistra e il filo si può fare passare attraverso un'apposita foratura.
Lampada Peye – design Numéro 111
La lampada da terra si basa sul principio di un abat-jour di grandi dimensioni.
Il lampadario poggia su un fusto in legno massello ed è realizzato in materiale composito. L'interno è bianco e l'esterno sempre antracite. I LED sono disposti attorno all'apertura, nella parte rientrante dell'abat-jour.
Salone Internazionale del Mobile
Pad 5, Stand C9 - D4
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