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17/02/2012 - Milano. Il nuovo quartier generale di una delle più grandi società mondiali di media investment diviene catalizzatore della scena urbana. La sua forma sinuosa si sviluppa articolando l’involucro dell’edificio realizzato con i sistemi Schüco e con i brise soleil fissi che definiscono il valore scultoreo di quest’architettura e la caricano di tensioni dinamiche nella sua relazione con l'intorno.
Il nuovo edificio U15, progettato da Cino Zucchi Architetti con General Planning, sorge a Milano nel quadrante nord-ovest del nuovo insediamento di Milanofiori 2000 ad Assago. Collocato tra la strada nord-sud che separa gli edifici lineari lungo l’autostrada da quelli che contornano il nuovo parco e il grande isolato residenziale ad est. Il contesto è caratterizzato da un panorama edilizio tipico dello skyline del comparto di Milano sud, caratterizzato da un groviglio infrastrutturale che scompare alla vista di chiunque lo percorra data la fruizione in veloce movimento.
Il complesso presenta una forma sinuosa, amorfa che attraverso il linguaggio della tecnologia impiegata nella costruzione diviene elemento catalizzatore della scena urbana. È un edificio ipervetrato tutto curve, privo di angoli e spigoli, volutamente surreale. Appare diverso se lo si guarda da un angolo o dall'altro. Gli angoli sono concavità o convessità studiate in base all’orientamento, che sfruttano la migliore esposizione solare.
Quello che caratterizza l’edificio è soprattutto l’involucro, l’inedito trattamento della facciata priva di interruzioni che si dispone come un nastro chiuso. Una pelle costituita da due strati distinti dove la trasparenza ininterrotta del guscio più interno realizzata con sistemi Schüco è alternata a pannelli frangisole in lamiera d’alluminio forata a controllo numerico con differente orientamento in base all’esposizione solare. Una parete costituita dunque da una fascia finestrata a serramenti continui alternata ad un nastro opaco in corrispondenza del parapetto resa dinamica grazie all’inserimento di brise-soleil fissi che incorporano il valore scultoreo di questa architettura.
In corrispondenza dell’attacco a terra dell’edificio la seconda “pelle” di rivestimento si interrompe secondo un profilo leggermente ondulato, rivelando una vetrata continua sottostante che massimizza gli affacci sul verde. La forma ovoidale e la grande dimensione della sagoma limite indicata dal master plan caratterizzano l’edificio e si sviluppano articolando l’involucro che, grazie ai profili per facciate AWS 65 costruiti appositamente da Schüco per seguire armoniosamente il profilo curvilineo disegnato dalla forma progettuale, riescono a piegare i margini dei prospetti verso l’interno fino a generare pareti ipervetrate senza spigoli ed angoli retti.
La fabbricazione e il montaggio dei sistemi di facciata Schüco sono stati eseguiti da Gualini S.p.A. di Bergamo che, partner di Schüco da decenni, da sempre opera nel campo degli involucri edilizi, privilegiando quelli dai contenuti più innovativi e complessi. Anche questa volta, la collaborazione continua tra Schüco e Gualini ha fatto sì che un sistema agile come la serie AWS 65 vestisse con rapidità di posa un edificio dalle esigenze tecniche estremamente complesse (si pensi solo ai differenti comportamenti delle strutture in c.a. e della facciata in vetro/alluminio a seguito delle dilatazioni termiche oppure alle spinte anomale conseguenti a fenomeni aeroelastici del vento) ottenendo una forma plastica unica nel suo genere.
Fotografie di Daniele Domenicali
Schüco su Archiproducts.com
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