21/05/2012 - Ceramica SantʼAgostino vuole prima di tutto esprimere il proprio profondo cordoglio per le vittime di questa tremenda tragedia, sicuramente non prevedibile né tantomeno calcolabile nella portata di distruzione che ha lasciato dietro di sé. Quanto successo la notte scorsa lascia profondamente turbati, impotenti e senza parole adeguate per esprimere il profondo dolore. Ceramica Sant'Agostino è unʼAzienda a conduzione familiare, non soltanto perché è alla sua terza generazione, ma perché ha da sempre un legame stretto e sincero con il territorio in cui opera e con i propri dipendenti e collaboratori. La perdita di Leonardo Ansaloni e Nicola Cavicchi lascia un vuoto incolmabile e ai loro famigliari va tutto il cordoglio dell'Azienda.
Ceramica Sant'Agostino, pur nella straordinarietà dell'evento e sottolineando i criteri di massima sicurezza con cui gli edifici industriali dell'Azienda sono stati realizzati, fin da subito si è messa a disposizione delle autorità competenti per tutti gli accertamenti necessari.
Oggi è il momento del pianto, ma bisogna guardare al futuro.
Nonostante l'enorme colpo subito, Ceramica Sant'Agostino è determinata nel rialzarsi e nel riprendere quanto prima la produzione, soprattutto per onorare la memoria di chi non cʼè più. LʼAzienda continuerà ad essere una risorsa importante per il territorio e per le numerose famiglie che da essa dipendono.
Perché questo significa credere nel proprio lavoro.
Ceramica SantʼAgostino, forte della qualità dei propri prodotti e delle risorse umane che l'hanno resa, ad oggi, la realtà che tutti conosciamo, continuerà ad essere punto di riferimento serio e qualificato anche per i molti clienti che da anni scelgono i suoi prodotti ed apprezzano il suo servizio.
Prime valutazioni a carattere tecnico dopo il sisma del 20 maggio 2012
Ceramica Sant'Agostino vuole divulgare i criteri progettuali e costruttivi che hanno guidato l'ampliamento dell'azienda dalla sua fondazione e identificare possibili cause relative ai danni subiti.
Nella sede produttiva di Ceramica Sant’Agostino coesistono edifici realizzati in un ampio periodo storico che data a partire dai primi anni ’60 e arriva fino ad oggi. L’azienda si è sviluppata nel tempo incrementando sempre più il volume dei manufatti ceramici prodotti e, di conseguenza, ha sviluppato gli edifici industriali funzionali alle sempre nuove esigenze produttive e di stoccaggio.
Anche l’area logistica posta sul lato ovest della strada provinciale che separa i due blocchi di cui si compone l’azienda, è tuttora in progressiva evoluzione ed ampliamento: in questa zona, infatti, è stato recentemente completato l’ultimo edificio ad uso magazzino di 14.000 mq destinato a deposito di prodotto finito.
Pertanto, all’interno dell’area industriale, coesiste una vasta gamma di edifici che per forma, per tecnologia costruttiva e per epoca di costruzione, risultano essere molto diversi tra loro.
Ciascun edificio è stato costruito secondo le tecnologie maggiormente in uso nel periodo di riferimento e nel totale rispetto delle Norme Tecniche vigenti all’epoca in materia di costruzione industriale.
Con riferimento al recentissimo evento sismico, Ceramica Sant’Agostino tiene a sottolineare che nel Comune di insediamento (Sant’Agostino - Ferrara) è stato introdotto dalla normativa nazionale e regionale il rischio sismico con decorrenza 23 ottobre 2005: pertanto, tutte le costruzioni realizzate prima di tale data non erano soggette alla previsione di questo tipo di rischio.
Gli edifici che hanno subito il crollo appartengono tutti ad una epoca di costruzione precedente al 2005 ed in particolare hanno ceduto i capannoni prefabbricati in cemento armato con copertura orizzontale a travi e tegoli: questa tipologia costruttiva, peraltro molto in uso nell’edilizia industriale, ha subito gravi danni anche in molte altre zone colpite dal sisma.
Contingenze diverse riguardano invece il modulo destinato a Magazzino Automatico Verticale (MAV) la cui costruzione risale all’anno 2002. In questo caso, infatti, sono state le masse di materiale stoccate al suo interno che hanno provocato il crollo dell’edificio a seguito del sisma, evento straordinario non contemplato dalle normative vigenti all’epoca della sua costruzione.
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