29/08/2012 - La Giuria internazionale della 13. Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, composta da Wiel Arets (Olanda), Kristin Feireiss (Germania), Robert A.M. Stern (USA), Benedetta Tagliabue (Italia/Spagna) e Alan Yentob ha appena rivelato i premi ufficiali della Biennale Architettura 2012.
Con il titolo "Home for all" il Leone d'Oro per per la migliore Partecipazione nazionale va al Padiglione del Giappone, per "la grande umanità" con cui il progetto affronta e cerca di dare una risposta concreta all'enorme disagio del terremoto del 2011. Il padiglione, curato da Toyo Ito, si pone una semplice domanda: Architecture. Possible now?
Pensare, discutere, fare architettura è ancora possibile (soprattutto dopo un disastro del genere ma non solo)? Questo probabilmente è proprio il punto di partenza comune, il Common Ground invocato fin dal titolo di questa edizione della Kermesse veneziana.
Il progetto Home for all prevede la costruzione di strutture ricreative che possano dare alle popolazioni colpite un po' di respiro, un punto di incontro dove parlare, bere o mangiare insieme. Il progetto cerca di andare oltre l'emergenza, cercando di ricostruire anche le relazioni tra le persone, disperse nei vari centri d'accoglienza più o meno temporanea.
Precisa lo stesso Toyo Ito: "Home-for-All può effettivamente essere definito un piccolo progetto, ma il processo di partecipazione attraverso il quale gli edifici vengono ideati e costruiti è in realtà estremamente significativo. Attraverso questo processo si mette in discussione il significato stesso di "individualità" in architettura, concetto che si è radicato in epoca moderna e che tende a valutare un'opera soprattutto sulla base della sua originalità e riconoscibilità."
Un elemento caratterizzante del progetto (ripreso anche nell'allestimento veneziano) è l'utilizzo di legno di recupero: tronchi di cedro spazzati via dalla violenza dello Tsunami e ripuliti poi da fango e detriti. Il progetto è stato realizzato da Toyo Ito con gli architetti Kumiko Inui, Sou Fujimoto e Akihisa Hirata e il fotografo Naoya Hatakeyama (originario della zona colpita dal terremoto).
Le altre menzioni speciali ai padiglioni di Polonia (Making the walls quake as if they were dilating with the secret knowledge of great powers), Russia (i-city) e Stati uniti (Spontaneous Interventions: Design Actions for the Common Good).
Il leone d’oro per il miglior progetto della Mostra Internazionale Common Ground (all'Arsenale) è andato a Urban Think Tank e Justin McGuirk per la "Torre David / Gran Horizonte". Ponendosi a servizio degli abitanti di Caracas e delle loro famiglie, i progettisti hanno creato una nuova comunità e una casa a partire da un edificio abbandonato e incompiuto.
Fra le motivazioni della giuria leggiamo "la potenza di questo progetto trasformazionale: una comunità spontanea ha creato una nuova casa e una nuova identità occupando Torre David, e lo ha fatto con talento e determinazione. Questa iniziativa può essere intesa come un modello ispiratore che riconosce la forza delle associazioni informali."
Leone d'argento al progetto della nuova Università di Lima, opera di Grafton Architects. Il nuovo campus universitario, che si ricollega alle idee di Paulo Mendes da Rocha, ha impressionato la giuria che "ritiene che le qualità concettuali e spaziali di questa installazione dimostrino il considerevole potenziale di questo studio di architettura nella reinvenzione del paesaggio urbano" (ricordiamo che è lo stesso studio che ha firmato la Nuova sede della Bocconi a Milano).
Menzione speciale a Cino Zucchi, per l’installazione Copycat. Empatia e invidia come generatori di forma che “vuole richiamare la complessa rete di relazioni che modellano il nostro ambiente fisico”.
La cerimonia di premiazione, prevista per oggi a partire dalle ore 11, si è svolta ai Giardini della Biennale, contestualmente all'inaugurazione e all'apertura al pubblico della mostra. Nella Cerimonia di oggi è stato anche consegnato il Leone d'oro alla Carriera ad Alvaro Siza, decisione che era stata già comunicata dal Cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Direttore David Chipperfield.
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