28/08/2012 - Si inaugura oggi alle ore 17.00 il Padiglione Italia della 13. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, negli spazi espositivi dell’Arsenale. Il ‘common ground’ inteso da Luca Zevi si svilupperà attraverso un racconto che coniuga cultura ed economia e, dunque, in un percorso che ambisce al patto nuovo tra architettura e imprenditoria, rivolto alla crescita e all’innovazione.
Il progetto curatoriale di Zevi, intitolato le “quattro stagioni”, illustrerà dal 29 agosto fino al prossimo 25 novembre il percorso di ricerca espresso dall’architettura del Made in Italy, che prende le mosse dall’esperienza di Adriano Olivetti: con lo sguardo della nostalgia di futuro la visione del maestro del secondo Novecento è assunta come modello per tenere assieme architettura, economia e territorio.
Il percorso espositivo del Padiglione sarà organizzato in una promenade di progetti di qualità, che occupa in particolare la II e la III stagione. Il repertorio di progetti comprende edifici realizzati negli ultimi quindici anni, attenti ai luoghi, alla vita delle persone e al contesto ambientale, ed è stato concepito secondo cinque sezioni, distinte per destinazione d’uso.
Nella sezione Architetture della fabbrica sono esposte architetture con prevalente funzione produttiva, tra cui lo stabilimento Cabel Industry di Massimo Mariani, il Friem Headquarter di Onsitestudio e la Nuova Sede Pratic dello Studio Geza.
La sezione del Direzionale diffuso comprende edifici con funzione dirigenziale, amministrativa o creativa, realizzati al di fuori della città consolidata. Tra questi il Bentini Headquarters dello Studio Piuarch, Archimede Solarenergy – New HQ di Maryfil Architecture e Giorgia & Johns Spa di Modostudio.
Nella sezione Architetture nel paesaggio agricolo si trovano interventi connessi alla produzione agroalimentare dal forte legame tra architettura e territorio rurale, come per esempio la Cantina Tramin di Werner Tscholl, la Tenuta Castelbuono di Arnaldo Pomodoro o la Cantina Colterenzio dello Studio Bergmeisterwolf.
La sezione Recupero e riconversione produttiva include gli interventi di riqualificazione di impianti industriali dismessi o di borghi storici abbandonati con destinazione produttiva: tra le iniziative quelle per la Sede Vodafone di Dante Benini, per l’Albergo diffuso di Sessanio di Oriano Associati Architetti e per i Docks di Venezia di UP3 Architetti Associati.
La rassegna si chiude con la sezione Densificazioni che riguarda i parchi tecnologici per la ricerca e la sperimentazione, tra cui il Diesel Headquarters di Pierpaolo Ricatti, lo Stabilimento Salewa di Cino Zucchi Architetti e lo stabilimento per l’Officina Meccanica Ferrari di Marco Visconti.
La quarta ed ultima stagione, quella del reMade in Italy, affronterà, invece, gli orientamenti della Green Economy in vista di Expo 2015, che porterà all’attenzione i temi della nutrizione del pianeta, della comunità sostenibile e gli interventi rivolti verso questa direzione.
Il Giardino delle Vergini ospiterà L'Italia Riciclata, l’opera di Michelangelo Pistoletto, che intende porsi come metafora di un luogo fisico che sia il centro degli incontri e delle energie dei progettisti.
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