27/08/2012 - Si appresta ad aprire i battenti, mercoledì 29 agosto, la 13. Mostra Internazionale di Architettura dal titolo Common Ground, organizzata dalla Biennale di Venezia, presieduta da Paolo Baratta con la direzione di David Chipperfield. Oggi e domani è prevista la vernice, mentre mercoledì 29 avranno luogo la cerimonia di premiazione e l’inaugurazione al pubblico.
La Mostra, che si terrà nei Padiglioni ai Giardini della Biennale, negli spazi dell’Arsenale e nel centro storico di Venezia, ha registrato 55 partecipazioni nazionali cui si aggiungono le adesioni di Angola, Repubblica del Kosovo, Kuwait, Perù e Turchia per la prima volta.
“ L’ambizione di Common Ground – come spiega il direttore David Chipperfield – è soprattutto quella di riaffermare l’esistenza di una cultura architettonica costituita non solo da singoli talenti, ma anche da un ricco patrimonio di idee differenti riunite in una storia comune, in ambizioni comuni, in contesti e ideali collettivi ”.
Un unico percorso espositivo dal Padiglione Centrale ai Giardini fino all’Arsenale illustrerà oltre 60 progetti, curati da architetti, fotografi, artisti, critici per un totale di 103 nomi, fra cui Francisco Aires Mateus, Peter Eisenman, Norman Foster, Zaha Hadid, Hans Kollhoff, Cino Zucchi, Rem Koolhaas, Alvaro Sizae Peter Zumthor.
Il Padiglione Italia all’Arsenale, organizzato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la PaBAAC - Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanea, è curato dall’architetto e urbanista Luca Zevi, in linea con le tematiche sostenibili di Expo 2015.
Il padiglione stesso sarà spazio e modello di sperimentazione, trasformandosi: “ in un luogo energeticamente autosufficiente e simulando la costruzione di un ecosistema produttivo in cui i bisogni fondamentali dell’uomo (riparo, acqua, cibo ed energia) vengono messi a sistema in un ciclo chiuso, capace di garantire la propria autosufficienza, minimizzando gli scarti ” come spiega lo stesso Zevi.
Il percorso curato da Luca Zevi s’intitola Le Quattro Stagioni - Architetture del Made in Italy da Adriano Olivetti alla Green Economy, per sottolineare la forte valenza che la ricerca e l’esperienza di Adriano Olivetti hanno avuto nel periodo del dopoguerra italiano, oltre che individuare nella visione olivettiana il modello virtuoso per uno sviluppo futuro.
“L'esperienza di Adriano Olivetti - afferma Zevi- è diventata un modello di sviluppo in cui politica industriale, politiche sociali e promozione culturale si integrano nella proposta di una strada innovativa nella progettazione delle trasformazioni del territorio”.
Tra gli esperimenti italiani che prenderanno parte alla mostra di Zevi, vi saranno anche i progetti realizzati da Frigerio Design Group per Sambonet a Orfengo (NO) e per le Tessiture di Nosate e San Giorgio a Santo Stefano Ticino (MI).
In occasione della 13esima edizione della Mostra, e per la terza volta consecutiva, ritorna il progetto Biennale Sessions, dedicato a Università, Accademie di Belle Arti, Istituti di ricerca nei campi dell’architettura e delle arti visive, nato con l’obiettivo di assicurare la partecipazione degli studenti. 36 istituzioni internazionali hanno aderito al progetto, che prevede anche l’organizzazione di seminari e conferenze.
Incontri, conversazioni, concorsi ed eventi collaterali su architettura, territorio, ambiente ed economia, accompagneranno l’intera durata della Mostra fino alla giornata di chiusura di domenica 25 novembre.
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