28/12/2012 - Cremona, capitale mondiale della liuteria per storia e tradizione, è diventata sabato scorso palcoscenico di una grande anteprima: la presentazione dell’Auditorium “Giovanni Arvedi” del Museo del Violino. Realizzato dalla Fondazione Arvedi Buschini e dal Comune con il restauro dello storico Palazzo dell’Arte e l’allestimento del nuovo Museo, sarà inaugurato ufficialmente nella primavera del 2013.
L’appuntamento è stata anche l’occasione per celebrare l’importante riconoscimento internazionale ricevuto in questi giorni dalla città di Cremona, iscritta, per il “saper fare liutario”, tra i patrimoni immateriali dell’Unesco.
L’Auditorium, gioiello da 475 posti nato dal lavoro sinergico tra lo studio Nagata Acoustics dell’ingegnere acustico Yasuhisa Toyota e lo studio di architettura Arkpabi | Giorgio Palù & Michele Bianchi, coniuga le tecnologie più avanzate con l’antico sapere liutario e la tradizione culturale cremonese.
“Sin dalla fase di progettazione è stato chiaro che si sarebbe trattato di una sfida: incastonare una forma sinuosa a tulipano nella rigida struttura razionalista preesistente di un parallelepipedo dalle dimensioni ridotte. Per realizzare questa visione sono stati necessari interventi di grande portata, come lo scavo di alcuni metri sotto il livello del palcoscenico per raggiungere la distanza di 14 metri tra il pavimento e il soffitto, necessari per garantire un suono limpido, nitido e distribuito in modo omogeneo in tutti gli spazi dell’Auditorium”.
Il progetto ha una doppia anima: acustica e architettura dialogano attraverso l’immagine dell’onda sonora che si propaga nello spazio.
La struttura armoniosa, fatta di volumi morbidi e linee sinuose, cattura il suono per tradurlo in immagine: la musica diviene forma grazie alla fluidità e all’organicità dei volumi architettonici; la luminosità dei toni cromatici del rivestimento ligneo e il colore tenue delle sedute, che rendono caldo e accogliente l’ambiente, si sposa con le onde in calcestruzzo, che si materializzano lungo il soffitto della sala nei toni del grigio. Anche il palcoscenico, luogo focale dell’Auditorium, riprende questo gioco di rimandi: lo spazio in cui si forma il suono è infatti circolare, percepito dagli spettatori come un nucleo magnetico che catalizza l’attenzione sull’evento musicale. Le file di poltroncine nella gradonata che circonda il palco fanno sì che il pubblico seduto avvolga i musicisti e che si crei un dialogo tra spettatori ed esecutori.
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