18/01/2013 - Il nuovo edificio della Bibliotheca Hertziana a Roma, progettato da Juan Navarro Baldeweg, è stato inaugurato lo scorso 15 gennaio, dopo quasi dieci anni di lavori durante i quali l'istituto e la biblioteca sono stati solo parzialmente accessibili. La riapertura della biblioteca e della fototeca è, invece, prevista per il 1 febbraio.
L’istituto minacciava di essere chiuso poiché la precedente struttura della biblioteca, collocata tra il Palazzo Zuccari e il Palazzo Stroganoff, non rispondeva più alle norme di sicurezza antincendio e presentava inoltre problemi di natura statica. A questa situazione veniva ad aggiungersi la progressiva carenza di spazio dovuta al crescente numero di volumi della biblioteca: tali condizioni hanno indotto a bandire nel 1994 un concorso internazionale vinto nel 1995 da Juan Navarro Baldeweg.
La nuova biblioteca appare convincente non solo per la sua ampiezza, la trasparenza e la luminosità, ma anche per l’aumento del settanta per cento dello spazio lineare grazie all’adozione di un sistema di scaffalature compatte.
Il progetto di Juan Navarro Baldeweg è riuscito a coniugare la tradizione e la storia del luogo aprendo un cortile là dove un tempo c’era il giardino di Palazzo Zuccari e coprendolo con un lucernario a trapezoidale. Intorno a questo spazio si sviluppano le sale di lettura e il deposito dei libri.
Navarro Baldeweg spiega così il suo intervento.
“Si propone che il pubblico acceda alla nuova biblioteca dal “portale mascherone”: figura che per Zuccari rappresentava il contrasto necessario con la magia paradisiaca che si manifestava dopo aver superato l'ingresso. Anche nel nostro caso è da questo ingresso che si capisce di colpo l'impianto generale della biblioteca: ora il luogo sembrerà trasformarsi in un pozzo di luce dal perimetro vetrato, con muri leggermente inclinati, nel quale la luce rimbalza e si riflette. Questo vuoto centrale è circondato da terrazze a gradoni, su un perimetro libero, che contengono le librerie e le sale di lettura. Si è così ottenuto uno spazio interno che, pur essendo ridotto, è di grande interesse per la sua continuità verticale, per la luminosità dell'ambiente e per la ricchezza formale della disposizione a gradoni a sezione trapezoidale.
I vari piani sono organizzati in base a una distribuzione regolare, con gli scaffali negli ambienti su via Sistina e le zone di lettura nella metà che corrisponde a via Gregoriana, dove le finestre e le terrazze si aprono sul panorama romano. All'ultimo piano si trova, centro segregato e indipendente del vuoto centrale a tutt'altezza, una sala di lettura in cui è di rigore il silenzio, che si avvale inoltre della terrazza superiore come luogo di riposo e da cui godere il panorama.
Il passaggio dal terrazzo inferiore di palazzo Stroganoff al terrazzo superiore di palazzo Zuccari avviene tramite un percorso coperto inclinato: si ottiene così un passaggio più facile, mentre i dislivelli lungo il profilo del complesso dell'Hertziana si fanno più dolci. Lo spazio coperto si combina con i lucernari, che forniscono una buona illuminazione dall'alto alla sala di lettura superiore. La proposta rende manifesto il desiderio di variare i piani coperti, accettando la frammentazione e la convivenza di terrazzi piani e spazi coperti inclinati, ispirandosi alla tipicità dei tetti di Roma e rendendo possibile la visione della città”.
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