Ligne Roset a IMM Cologne
04/02/2013 - Ligne Roset in occasione di IMM Cologne 2013, la Fiera Internazionale dell’arredamento che si è conclusa lo scorso gennaio, ha presentato al folto pubblico le novità del 2013.
Quando il design punta all’alleanza fortunata fra estetica e funzionalità, la ricerca della bellezza non è solo ricerca di nuove forme. La bellezza si esprime anche andando all’essenza delle cose: per dimostrare che qualsiasi materiale è nobile, se lavorato a dovere. E fare di ogni prodotto un oggetto prezioso, esaltandone la materia e la lavorazione.
In un mondo separato dal reale, con il rischio sempre più pressante di perdersi nei meandri della realtà virtuale, proviamo tutti il bisogno di ritrovare noi stessi, di riaffermare la nostra identità e di recuperare valori autentici. Riallacciamo così il contatto con la natura e l’autenticità dei materiali, da sempre a nostra disposizione nei suoi tre regni: minerale (terracotta, metallo…), vegetale (legno, cotone, lino…) e animale (piuma, lana, pelle…).
Non è un caso che i 40 designer che hanno collaborato alla collezione Ligne Roset 2013 si riuniscano in nome di una ricerca che mette al centro la materia e la sua esaltazione tramite tecniche artigianali tradizionali.
Cominciando da Patrick Pagnon e Claude Pelhaître i quali, in onore del trentesimo anniversario della loro collaborazione con Roset, propongono il tavolo da pranzo Racines, dalla base scultorea interamente realizzata in frassino massello e i mobili da soggiorno-librerie Et Cetera dai frontali in rovere, effetto taglio di sega grezzo.
È un anno dedicato ai mobili: dalla libreria Tolbiac di Gregoire de Lafforest, una delle prime lavorate a «chiocciola» o in 3D, al tavolo da pranzo allungabile Frost di Dondoli & Pocci, struttura in alluminio e piano stratificato resistente (da 1,60 m a 2,60 m aperto), dalla scrivania Litho di Thibault Desombre, asimmetrica e di dimensioni contenute, alla funzionalissima scrivania Notule, firmata Hertel & Klarhoefer.
Didier Gomez e i suoi divani Nils, struttura e cuscini interamente imbottiti in piuma d’oca e rivestiti da tessuto in fibra naturale di lino e cotone. Nathan Yong prosegue il suo percorso con Elizabeth poltrona e divano dalla struttura in frassino massello e un’imbottitura per la quale confort, fascino ed emozione fanno la differenza. Noé Duchaufour-Lawrance con la poltrona Torii, veicolo di senso e di emozioni, crocevia geometrico fra Tokyo e Copenaghen. Toshiyuki Kita con @-chair e @-servant, poltrona relax multiposizione e multifunzione con poggiapiedi in stile 100% Kita. Benjamin Graindorge, fra i più giovani e talentuosi con la seduta pouf Lace, follemente seducente e dalle interessanti connotazioni culturali.
Thibault Desombre con la sedia Vik dalla base interamente in frassino massello, il designer italiano Elia Mangia con la lampada da tavolo Paon con base in noce massello, e ancora Marie-Christine Dorner con il tavolino da salotto One shape, che coniuga due materiali e una sola forma: il frassino massello effetto taglio di sega e la ceramica laccata. Un materiale, la ceramica, utilizzato anche da Benjamin Hubert in finitura opaca per la lampada da tavolo Container by. Ceramica smaltata per Mardi 22/09, lampada voluttuosa di Guillaume Bardet. Infine, Floo di Liran Levi: lampada a sospensione del tutto innovativa che sfida la legge di gravità.
Con il lampadario Luna rossa, Antonio Sironi lavora l’acciaio per restituirlo alla natura: lo fa arrugginire e fissa la ruggine alla cera per un effetto naturale stile “shabby chic”. E ancora acciaio brunito e intrecciato con corda di colore nero o tabacco per la sedia in/outdoor Fifty, disegnata dal duo islando-danese Dögg & Arnved. Dögg Gudmundsdottir, i cui tappeti Star 13 e Star 8 in lana lavorata presentano motivi direttamente ispirati ai disegni tradizionali dei maglioni islandesi. Il kilim Rizière di Carmen Stallbaumer accenderà i nostri appartamenti.
La sedia Tessa infine, disegnata da Claudio Dondoli e Marco Pocci, è interamente rivestita in cuoio, dalla cima dello schienale alla punta dei piedi. Anche la sedia Ficelle di Osko+Deichmann in acciaio brunito è versatile, indoor e outdoor.
Nulla è impossibile con la collezione Ligne Roset 2013 che propone niente di meno che tre specchi: lo specchio Vanity Shelf del collettivo di design ispano-argentino-singaporiano Outofstock da sospendere nel bagno o all’ingresso, il trittico di specchi Adonis, creazione pettacolare di Gino Carollo da destinare all’ingresso o alla cabina armadio, e lo specchio segreto della coiffeuse Juliette d’Evangelos Vasileiou.
Infine, la mensola-specchio ad angolo Recoin di Claire Baudrimont e Pierre-Yves le Sonn, vincitori del concorso di design Maison Française.
Non resta che accoccolarsi all’interno della struttura avvolgente in cuoio della poltrona Amy di Dondoli & Pocci in compagnia di un buon libro, estratto da Et Cetera di Pagnon & Pelhaître: un lusso estremo, il poter scegliere un libro di carta nella propria biblioteca personale, nell’era dei libri smaterializzati, meri impulsi elettrici su schermo di plastica!
E ancora, gli appassionati dei magici tablet potranno dedicarvisi nella nuvola di tranquillità in rovere rivestita di lana del mobiletto a parete-scrittoio Nubo del duo italo-danese GamFratesi, autore anche quest’anno di un prodotto sorprendente. Quanto ad Antoine Phelouzat, il suo appendiabiti Hourglass in legno massello è particolarmente degno di nota.
Due parole di speranza con, da un lato, Numéro 111 e tre proposte di pura creatività del trio di Saint-Etienne: il tavolino Poppy Patterson, monolito lavorato, la mensola Stella Patterson e il paravento Alfred e, dall’altro, Philippine Lemaire con Itisy, capace di trasformarsi conservando sempre la sua eleganza.
Focus on libreria Tolbiac, design Grégoire de Lafforest
Tolbiac introduce una 3a dimensione nell’universo delle librerie: grazie a un lato a forma di scala, prende forma in un triangolo che si sviluppa fino a trovare, al 5° piano, la forma dritta delle mensole. La costa anteriore è lavorata a chiocciola, in modo da seguire la pendenza del fianco e conferire purezza all’insieme. Simile ad una «scala», è proposta a destra o a sinistra del mobile.
La cellula, utilizzabile da sola, può essere completata con colonne di larghezza 75 e 131, modulari e componibili. Disponibile in due versioni: Libreria H215 e libreria H260; la libreria H260 può essere adattata in altezza, in cm interi, fino a 220cm.
ROSET ITALIA su Archiproducts.com
|