01/02/2013 - Situato in un’area di 600 acri, nella zona meridionale dello Utah l’Amangiri Resort si distende fra le rocce dei canyon americani, non lontano dal Parco Nazionale Grand Staircase–Escalante. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Adrian Zecha, l'ideatore e proprietario della catena di alberghi di lusso Aman Resort e un team di studi d’architettura composto da Rick Joy, Marwan Al-Sayed and Wendell Burnette Architects.
Lo stesso Adrian Zecha spiega i caratteri dell’intervento: “Il nostro obiettivo era quello di realizzare una costruzione in grado di reinterpretare i tratti peculiari dell’architettura indiana. Non una mera riproduzione delle abitazioni delle terre dell’America sudoccidentale, quanto piuttosto una rilettura dello spirito e del significato che esse rappresentano”.
Il complesso dell’Amangiri Resort è stato progettato nel rispetto per il paesaggio esistente nel tentativo di fondere ambiente costruito e ambiente naturale senza soluzione di continuità: 34 alloggi, infatti, sono immersi nella natura dominata dalla presenza massiccia della pietra arenaria alla stessa stregua di un antico insediamento.
Il cuore del Resort è il Pavilion, che comprende le zone living la zona ristorante, una biblioteca, una galleria espositiva ed una scenografica piscina scoperta incorniciata dalla roccia. Dal Pavilion si dipartono due differenti ali dell’hotel, separate fra loro, la Desert Wing e la Mesa Wing. La prima si compone di 16 suite, raggiungibili da un percorso esterno recintato; la seconda comprende 18 suite che si schiudono verso il deserto.
Tutti i dettagli di design degli interni, dall’illuminazione agli arredi, fino all'immagine coordinata, sono stati pensati per dissimulare l’architettura nel paesaggio circostante.
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