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'Smart & Happy office', l'evento organizzato da Assufficio
Le nuove frontiere degli spazi di lavoro
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18/02/2013 - Giovedì 7 febbraio, presso la nuova sede di UniCredit di Milano, più di 200 operatori del settore arredo-ufficio hanno partecipato al seminario “Smart & Happy office” organizzato da Assufficio. Dopo i saluti del presidente dell'associazione Alberto De Zan e del vicepresidente Alberto Albertini, la giornalista ed esperta del settore Renata Sias ha avuto il compito di introdurre i temi dell'evento.

«Oggi non si parlerà di mobili per ufficio. Abbiamo voluto adottare una prospettiva differente partendo dal concetto di Smart» che dà luogo a cambi radicali. «Perché l'ufficio è vivo, vitale, in trasformazione. Quando parliamo di ufficio infatti, dobbiamo pensare non solo alla scrivania, ma piuttosto a concepirlo come uno spazio di lavoro occupato dalle persone, ognuna con i suo bisogni. Infatti la peggiore cosa che può succedere quando si parla di un ufficio, è non sapere per chi è, spersonalizzando di conseguenza il lavoro e gli individui stessi».

Importanti input sono arrivati anche da Jean Nouvel, uno dei nomi più illustri dell'architettura internazionale, che ai prossimi Saloni di aprile realizzerà un grande evento proprio dedicato all'ufficio, interpretando le profonde trasformazioni che hanno contraddistinto, negli ultimi anni, il mondo dello spazio da abitare e dello spazio di lavoro. In una clip realizzata in mattinata in occasione della presentazione del SaloneUfficio 2013 Nouvel ha affermato: «È indispensabile portare la città nell'ufficio, che a sua volta diventa luogo senza clonazioni, anzi luogo di colonizzazione. E anche portare la casa in ufficio per renderlo più confortevole».

La prima battuta è stata di Marco Sammicheli, direttore responsabile di Zero, nonché moderatore dell'incontro, che ha affermato provocatoriamente: «Al giorno d'oggi, se hai un ufficio significa innanzitutto che hai un lavoro, ma se hai un bell'ufficio significa che lavori meglio».

La domanda quindi è: come i nuovi modelli dell'organizzazione del lavoro stanno cambiando il modo di fare impresa? L'argomento è stato affrontato da Mariano Corso, docente di Organizzazione e Risorse Umane e Responsabile Scientifico dell'osservatorio Smart Working presso il Politecnico di Milano. «Cosa c'è in atto?» si è chiesto. «Il fattore più rilevante è la sostituzione di una serie di principi che stanno alla base dell'organizzazione del lavoro», perché «la tecnologia ha sgretolato gerarchie e procedure, rendendo lo spazio dove noi lavoriamo sempre più virtuale e senza confini, ed è necessario un lavoro per obiettivi». E molte imprese lo hanno già capito.

Ne è un esempio UniCredit, come ha sottolineato Mirna Gelleni, head of Concepts and Design dell'azienda: «In Italia qualcosa comincia a muoversi. UniCredit ad esempio sta cercando di risolvere l'equazione tra economia e benessere», perché l'aspetto smart è importante anche dal punto di vista della multidisciplinarietà e del cambiamento personale.

La case history di Sace, uno dei più importanti gruppi assicurativo-finanziari che sostiene la crescita di oltre 25 mila imprese in più di 180 paesi, ne è un ottimo esempio. Paolo Cerino, direttore Corporate Social Responsability infatti, ha raccontato di come un'intuizione affinchè l'ufficio diventasse un luogo “smart and happy”, ha portato a raddoppiare la capienza della loro sede, «valorizzando anche la vita personale di tutti i dipendenti sul posto di lavoro» perché «al cambiamento non si deve e non si può opporre resistenza».

Sulla stessa scia anche Andrea Ciaramella, docente del Politecnico di Milano, che ha sottolineato come «il valore della produttività è dato dal controllo sociale e dalla co-responsabilizzazione del lavoro» sottolineando però anche «l'importanza della valutazione qualitativa dell'immobile, perchè la qualità degli uffici nasce anche dalla qualità degli edifici e dei servizi interni ed esterni».

L'ultima battuta è stata di Camilla Bastoni, Development Advisory & Research di Jones Lang La Salle, società di consulenza professionale e finanziaria, specializzata in servizi immobiliari e gestione di capitali, che ha affermato: «in termini di mercato immobiliare, ad oggi l'offerta di uffici copre la domanda, ma spesso il problema è la qualità». E conclude convinta che «l'ufficio non è morto, sta solo cambiando. E il cambiamento sarà lento».

La giornata ha testimoniato come le imprese siano vive, speranzose e desiderose di questo cambiamento, adottando strategie e metodi innovativi e competitivi. Si riparte sempre e comunque dal desiderio di fare impresa, e questo desiderio nei nostri imprenditori non sfiorisce mai.

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