19/06/2013 - Sondare le ragioni di modernità del laterizio in relazione alle risorse del territorio, alle materie del costruire e alla vicinanza ai linguaggi architettonici contemporanei: è stato questo il tema del convegno, organizzato dall'azienda SanMarco - Terreal Italia, e svoltosi lo scorso 21 maggio a Torino: “Architettura cosciente, Architettura appropriata in laterizio”.
A confrontarsi su questo argomento, presentando le proprie architetture, tre importanti progettisti italiani: Aimaro Isola, Alessandro Bucci e Antonio Monestiroli.
Tre generazioni a confronto, quindi, con approcci progettuali ed applicativi differenti, al servizio di un’architettura in laterizio sostenibile e appropriata. Dalle tre relazioni sono emerse tre differenti modalità di concepire il laterizio: da “pelle” sottile dell’edificio a elemento tettonico-costruttivo che realizza muri e partiture murarie piene, come nel progetto La Filanda di Alessandro Bucci, e portanti fino all’applicazione a secco nelle facciate ventilate.
Afferma Aimaro Isola nel suo intervento: “Occorre oggi, ancora una volta, guardare dall’alto i nostri nuovi panorami per ritrovare una coscienza non soltanto individuale ma che tenga conto della comunità di quei beni, che sono non soltanto nostri. Ripensare e tradurre, cioè dare senso, resuscitare quei valori che nel tempo si sono incorporati nel mattone, nella pietra, nelle tecniche del costruire. Ed ancora, pensare alla forza del progetto, a quella della “immagine”, che se appare oggi mercificata, prostituita, vilipesa, è anche e soprattutto responsabilità di noi architetti (images malgré tout, Didi Huberman). Forse questo è il senso di un’architettura cosciente, sostenibile, quindi costruzione dell’essere: il faut tenter de vivre. Forse è proprio questa la scommessa di ogni nostro progetto”. Tra gli esempi di architettura da lui realizzati in laterizio porta il Parco archeologico della Porta Palatina (2006) a Torino o il più recente Virgin Active Village (2011) a Firenze, un elemento di ricucitura per l’intero ambito urbano in cui è inserito, un frammento di paesaggio toscano da abitare, strutturato intorno ad alcune “figure” che ne arricchiscono il linguaggio e la struttura.
L’intervento di Antonio Monestiroli si è concentrato sulla descrizione del metodo di progettazione e costruzione di due importanti luoghi pubblici: l’ampliamento del Cimitero Maggiore di Voghera (1995-2003) e la nuova Piazza della Stazione dell’alta velocità a Pioltello (2004- 2010). In entrambi i progetti, gli edifici sono costruiti interamente in mattoni faccia a vista. L’unità del materiale impiegato sottolinea l’unità della forma dei luoghi e li rende riconoscibili all’intera cittadinanza.
La tavola rotonda è stata conclusa da Fernando Cuogo, Direttore Generale di SanMarco - Terreal Italia, che ha espresso viva soddisfazione per i contributi che hanno fatto emergere interessanti punti di vista circa le ragioni di modernità del laterizio - un materiale, che, tra i più utilizzati nel panorama delle costruzioni, “misura” oggi la sua vicinanza ai linguaggi architettonici contemporanei.
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