16/07/2013 - Sabato 29 giugno gli spazi della Scuola Grande della Misericordia, a Venezia, sono stati testimoni di un evento che, letteralmente, ha messo in movimento la curiosità dei presenti. Per il protagonista, o meglio la protagonista dell’evento, e per la dinamica che ne ha caratterizzato la presentazione. La protagonista è Abimis, la cucina Prisma che vuole riportare il concetto di cucina alla sua essenza, partendo dall’atto del cuocere.
E proprio dalla storicità è partito il primo intervento dell’architetto-designer Alberto Torsello, con un interessante parallelo tra la Scuola Grande della Misericordia, progettata nel XVI secolo, e gli studi sulle cucine delle ville venete dello stesso periodo che sono alla base del progetto Abimis. Visto che si parlava di cucine “professionali”, la parola è passata a Silvano Ongaro, titolare di Prisma, un azienda d’eccellenza nelle cucine professionali in acciaio inox, con trent’anni di esperienza nella ristorazione professionale.
Lo chef Piergiorgio Siviero è intervenuto per raccontare al pubblico quanto sia importante, per chi cucina, avere a disposizione uno strumento versatile, organizzato in maniera intelligente per rendere fluidi i movimenti del cuoco in tutte le cinque fasi in cui si articola il cucinare, conservare-preparare-cuocere-impiattare-lavare. Anche Robero Santolamazza, tecnologo, ha sottolineato l’importanza dell’ergonomia nei movimenti in cucina, e come Abimis faccia tesoro dell’esperienza professionale per ridefinire i nuovi standard della cucina domestica.
Il susseguirsi degli interventi ha focalizzato l’attenzione del pubblico proprio sui vantaggi che Abimis garantisce a chi cucina per passione e desidera muoversi come i grandi chef anche negli spazi domestici, con una cucina progettata sempre su misura in collaborazione con gli interior designer. Una performance artistica della Compagnia Il Posto ha sottolineato l’idea di movimento che è insita in Abimis con una coreografia di danza verticale, che ha accompagnato gli ospiti verso il buffet lunch alla fine della presentazione.
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