02/07/2013 - La Fondazione Ravello presenta la mostra dedicata all’opera di Mimmo Paladino, allestita negli spazi di Villa Rufolo, aperta al pubblico lo scorso 29 giugno per essere visitabile fino al prossimo 31 ottobre 2013. L’esposizione 'paladino | Ravello', nata dalla collaborazione fra la Fondazione Ravello e il Direttore Artistico del Ravello Festival, Stefano Valanzuolo, comprende l’installazione di venti “Testimoni”, sculture in pietra posizionate nel piazzale dell’auditorium realizzato dal maestro brasiliano Oscar Niemeyer.
Il curatore della mostra, Flavio Arensi, spiega come si articola il percorso espositivo, che: “principia fin dai cancelli della Villa, dove è collocata la grande “Stele” di marmo bianco, una figura schematizzata che accoglie il visitatore e lo invita a concedersi un viaggio fra matematica, musica e sogno.
Le opere di Paladino, che sono tutte un equilibrio fra segni, simboli e misteri, denotano da sempre un forte legame con la musica e più in generale con l’armonia vissuta come elemento geometrico. Il visitatore è sollecitato da richiami e rimandi al mondo dell’opera lirica e della musica, vivendo il connubio fra scultura e paesaggio”.
Nell’ambito della retrospettiva è prevista la proiezione del video “Labyrinthus”, nel quale l’attore Alessandro Haber interpreta il compositore Carlo Gesualdo, tra i più visionari del tardo Cinquecento, tributo di Paladino in occasione del quattrocentesimo anniversario dalla morte del musicista. Esposte anche le 24 locandine inedite, disegnate dallo scultore beneventano per la stagione verdiana del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Riccardi Muti.
Mimmo Paladino nasce a Paduli nel 1948. Influenzata dalla Pop Art americana degli anni Sessanta, la ricerca di Paladino verte inizialmente sulla fotografia, solitamente associata al disegno. Nel 1969 a Caserta si tiene la sua prima esposizione. A partire dagli anni Settanta la sua attenzione si sposta verso la pittura figurativa: la Marian Goodman Gallery e la Annina Nosei Gallery ospitano le sue mostre personali; nel 1980 partecipa alla Biennale di Venezia nella sezione ‘Aperto ’80’ di Achille Bonito Oliva.
A partire dal 1985 Paladino si dedica alla scultura in bronzo e alle installazioni. Negli anni Novanta, considerato primo tra gli artisti italiani contemporanei, la sua attività riscuote successo anche all’estero, esponendo anche a Londra e a Pechino.
Al 2008 risale un’importante mostra presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma, affiancata dal contributo del musicista Brian Eno. Orta S.Giulio, nel 2009, è ‘invasa’ dalle sue sculture, che occupano strade, piazze e palazzi: in questa occasione il noto fotografo Gianni Berengo Gardin realizza una collezione di ritratti dello scultore e dei suoi lavori. Tra le più recenti attività di Paladino vi è la partecipazione alla scorsa Biennale di Venezia nel Padiglione Italia.
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