10/10/2013 - Si chiama LEAPrus 3912 il nuovo eco-hotel sul versante meridionale dell’Elbrus, a 4000 mt di quota: ultimato dallo studio torinese LEAPfactory a settembre, è ora aperto al 'pubblico' che vorrà, e potrà, raggiungerlo.
Il monte Elbrus, un vulcano inattivo, è la vetta più alta dell’Europa geografica, compreso tra le Seven Summits, ovvero il circuito delle cime più alte di ciascun continente. Si trova al centro della catena settentrionale del Caucaso, in territorio Russo, a metà strada tra il Mar Nero e il Mar Caspio. La realizzazione di LEAPrus 3912 è promossa da North Caucasus Mountain Club, società russa che opera per lo sviluppo turistico della regione montuosa del Caucaso settentrionale; LEAPrus 3912 è il primo passo per la riorganizzazione dell’ospitalità sul monte Elbrus. L’insediamento è situato lungo la via normale di salita alla montagna, sull’immenso ghiacciaio del versante meridionale, a poche centinaia di metri dallo storico rifugio Priut 11, distrutto da un incendio negli anni ‘90 del secolo scorso e mai più ricostruito.
La nuova stazione ricettiva è organizzata in quattro edifici completamente prefabbricati. Le strutture modulari sono state progettate e costruite in Italia da LEAPfactory e in seguito trasportate in Russia. L’installazione sulle pendici dell’Elbrus è avvenuta in pochi giorni nel mese di luglio; i moduli sono stati elitrasportati e assemblati da un team di tecnici specializzati dell’azienda.
Nei primi giorni di settembre, dopo il set-up finale degli impianti tecnologici, il rifugio ha avviato la sua attività e ospita 49 posti letto con soggiorno-ristorante, cucina, servizi igienici, reception e alloggio per gli addetti.
Le strutture della nuova stazione alpina sono realizzate con materiali durevoli di altissima qualità, dotate di tecnologie all’avanguardia nel campo della sostenibilità ambientale.
Ottenere la migliore prestazione possibile in termini di efficienza energetica e comfort abitativo è stato l’obiettivo principale per raggiungere l’autosufficienza del nuovo insediamento sulla montagna più alta d’Europa. Gli involucri strutturali ad altissima efficienza contribuiscono alla riduzione drastica del fabbisogno energetico, che alimenta illuminazione, riscaldamento e trattamento dell’aria interna, acqua calda sanitaria e un sistema di monitoraggio e comando remoto di tutti gli apparati:
• un impianto ibrido autonomo per la produzione di energia, ad alta efficienza ed integrazione tra le fonti utilizzate, con un innovativo parco di accumulo ecologico al sodio
• uno specifico sistema di ricircolo dell’aria interna con recupero termico
• illuminazione a led
• riscaldamento a pavimento adatto a rispondere alle bassissime temperature esterne
• un sistema di fusione della neve per la fornitura di acqua per l’impianto idrico-sanitario
• un depuratore delle acque reflue, specifico per l’alta quota, che consente di abbattere quasi totalmente la dispersione di inquinanti organici nell’ambiente
• l’intero sistema è regolato e controllato, anche da remoto via satellite, agevolando una gestione efficace della struttura durante l’intero arco dell’anno.
Gli allestimenti interni e il disegno architettonico degli abitacoli rappresentano un unicum nel panorama delle costruzioni in alta quota: un intenso rapporto visivo con il panorama circostante, eleganza, funzionalità, durabilità – sono orchestrati accuratamente per offrire ai fruitori un comfort reale.
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