19/12/2013 - Una vecchia officina meccanica in centro a Bologna ritorna ad essere spazio vivo della città grazie all'intervento di Sara Bergami e Luca Bertacchi. Ampi volumi ripensati oggi per divenire oggi nuovo luogo da abitare, uno splendido esempio di recupero intelligente di fabbricati industriali dismessi.
Lo spazio tipico delle officine si presentava come un grande volume voltato, affiancato da un corpo più basso nel quale è stato ricavato un cortile interno a cielo aperto rivestito in legno. E’ stato così possibile aprire al piano terra le due enormi porte-finestre, che hanno garantito aria e luce a tutta la parte bassa dello spazio.
L’esposizione dell’immobile fa sì che, durante l’inverno, dalle bucature di questa parete esposta a sud la luce entri ad illuminare il soggiorno open space, caratterizzato da una lunga cucina nera in cemento e da un grande tavolo da sarta in legno di fine ‘800. Nei mesi più freddi, quindi, il sole entra nel cuore dell’edificio e scalda l’ambiente, sia dal punto di vista visivo sia termico. Il disegno che gli architetti hanno voluto replicare negli infissi, la divisione tipica delle finestre degli ambienti artigianali, si staglia sul pavimento in cemento industriale creando disegni e ombre che decorano il suolo. In estate, invece, il sole alto non entra all’interno del volume, in modo che gli ambienti restino freschi perché ben isolati dall’intervento di cappotto esterno a cui è stato sottoposto il fabbricato.
L’immobile infatti si articola anche in un piano soppalco diviso in due zone differenti, una chiusa e riservata, l’altra aperta verso il piano terra ma già predisposta per essere modificata nel principio della massima flessibilità. Le due zone sono unite da una passerella, a cui si accede dalla scala immediatamente a ridosso dell’ingresso dal lato nord.
Al piano superiore si può accedere alla parte più riservata del loft, la zona notte, caratterizzata da un ambiente voltato in cui l’elemento bagno, più basso rispetto alla volta, funge da divisorio tra le due camere da letto. La stanza matrimoniale si apre verso la zona giorno al piano terra con un’enorme vetrata fissa che si chiude alla vista grazie ad un pannello scorrevole movimentato da un sistema di carrucole, come fosse una scenografia teatrale.
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