06/12/2013 - Nuova tappa sudamericana per la mostra The New Italian Design, un percorso di analisi, valorizzazione e promozione della nuova creatività italiana, organizzata dal Triennale Design Museum, il primo museo del design italiano, diretto da Silvana Annicchiarico.
Dopo Madrid (2007), Istanbul (2010), Pechino e Nantou (2012), Bilbao e San Francisco (2013), la mostra sbarca in Cile in una nuova veste ampliata e aggiornata, che vuole essere una ricognizione sul design italiano contemporaneo, documentandone le trasformazioni e il legame con i cambiamenti economici, politici, tecnologici del secolo. L’installazione verrà ospitata negli spazi del Centro Cultural La Moneda di Santiago del Cile dal 6 dicembre 30 marzo 2014, in collaborazione con Universidad del Desarrollo.
La mostra presenta i lavori di 133 designer con 288 progetti, di cui 189 sul design di prodotto, 28 sulla grafica, 28 su oggetti legati al corpo come gioielli, borse e accessori, 7 sulla ricerca, 32 sul food design, 4 sull’interior design. Emerge un panorama ricco e sfaccettato, che parte dal furniture design fino ad abbracciare nuove forme di comunicazione, dal food al web design, dal fashion al textile design, dal design del gioiello alla grafica e alla multimedialità fino ai complementi d’arredo e all’oggettistica.
Tra i designers scelti a rappresentare l’Italia c’è Odo Fioravanti che vedrà in mostra due sedute realizzate per Pedrali, azienda d’arredo italiana che quest’anno festeggia i 50 anni di attività. Verranno infatti esposte Frida, la sedia in rovere che grazie alla semplice bellezza scultorea si è aggiudicata il XXII Compasso d’Oro ADI nel 2011 e il German Design Award 2014 e Snow, in polipropilene caricato con fibre di vetro vincitrice del Premio Young&Design 2008 per l’impiego diligente della tecnologia gas air moulding.
Presentata per la prima volta nel 2007 alla Triennale di Milano, The New Italian Design è nata da un censimento condotto su scala nazionale con l’intento di mettere a fuoco il passaggio nel mondo del design dal XX al XXI secolo evidenziandone il sostanziale cambiamento di ruolo della professione.
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