Floating Forest è il nome del concept disegnato da Sou Fujimoto per lo spazio Cassina ai Saloni. Una ‘foresta galleggiante’ che porta il paesaggio esterno dentro il mondo degli interni per stimolare creatività e produzione.
“A Tokyo – spiega Fujimoto intervistato dalla nostra redazione – abbiamo spazi molto piccoli ma nonostante questo riusciamo a trovare il modo di unire naturale e artificiale giocando sulla trasparenza o su confini non chiaramente delimitati.
In realtà in Giappone la cultura dell’artificiale nasce proprio dallo studio del modernismo europeo, da Mies van der Rohe. Ma abbiamo anche studiato la nostra cultura, per cui è molto interessante vedere come queste due culture convivono o come si fondono, con risultati spesso del tutto inediti”.
Il progetto dell’architetto giapponese è metafora di un incontro tra la casa archetipica e la proiezione dello spazio domestico del futuro, in cui lo stereotipo della casa è stato contaminato.
Nell’immaginare il futuro, Fujimoto cancella pareti e soffitti sostituendoli con grandi alberi che sembrano galleggiare nello stand di Cassina, mentre numerosi specchi appesi dall’alto riflettono e moltiplicano questa foresta naturale creando volume e spazio al tempo stesso, con infinite possibilità.
Divisori trasparenti separano i vari ambienti living delineando e al contempo connettendo lo spazio. Ne risulta, come nella tipica Domus romana, un disegno in cui ogni stanza porta a un grande spazio centrale che agisce come nodo di connessione e di contemplazione delle nuove collezioni in mostra.
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