19/12/2014 - Il progetto della nuova sede della Tozzi Industries, importante azienda leader nel settore della progettazione produzione e installazione di impianti elettrici, strumentazioni e centrali di produzione di energia da fonti rinnovabili, porta la firma di Nuovostudio Architettura e Territorio.
L'edificio, frutto di un ampliamento della sede direzionale esistente, è stato inaugurato a fine settembre.
L’intervento ha comportato la realizzazione di due nuovi corpi di fabbrica, denominati B e C, destinati a uffici, laboratori e depositi, e il restyling della sede esistente, denominato edificio A. Quest'ultimo, una palazzina a 3 piani realizzata nei primi anni ’70, fortemente connotata da un pregevole carattere razionalista, ha fornito, nei suoi tratti fondanti, una serie di spunti tipologici e compositivi all’approccio progettuale dei nuovi corpi di fabbrica: la conformazione dell’edificio con la grande corte interna su cui affacciano gli elementi distributivi dell’immobile; la struttura a pilastri e travi, denunciata dall’arretramento dei tamponamenti, che diviene parte sostanziale nella definizione estetica del manufatto; la caratterizzazione delle fronti, con grandi finestre corredate da “palpebre” orizzontali esterne; l’ingresso principale, denunciato dalla rilevante pensilina a sbalzo.
Tutti questi elementi sono stati ripresi e rielaborati, in chiave più netta e contemporanea, nello sviluppo dell’edificio B: le finestre definiscono un unico nastro, a tutta altezza, grazie all’arretramento dei pilasti; le palpebre orizzontali divengono elemento continuo, in aggetto, e sono collegate le une alle altre da elementi verticali che ne caratterizzano le facciate; la grande pensilina a sbalzo denuncia l’accesso. L’edificio in questione, cuore nevralgico del nuovo intervento, è collegato alla sede preesistente attraverso un tunnel vetrato posto al primo livello; il nuovo corpo di fabbrica, che dal punto di vista funzionale si configura come ampliamento dell’edificio preesistente, dal punto di vista estetico-formale diviene “evoluzione linguistica” della stessa, e, al contempo, elemento di mediazione con il terzo corpo di fabbrica, l’edificio C, dal carattere più duro e compatto, maggiormente consono alle destinazioni produttive e laboratoriali ivi insediate.
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