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Il mondo Lema raccontato attraverso ambienti total living
Al Design Post con uno spazio completamente rinnovato
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15/01/2015 - Sempre più stretto il rapporto tra il mercato tedesco e Lema che, in occasione di Imm Köln 2015, appuntamento fisso dell’agenda internazionale del settore, si presenta all’interno di Design Post con uno spazio completamente rinnovato dove le più recenti proposte insieme ai best-seller del brand raccontano la casa Lema: un luogo dove il design entra in punta di piedi sposando uno stile di vita lontano dal clamore e dalla pretenziosità; un rifugio, libero dalle costrizioni, fatto di pezzi che costruiscono un’atmosfera vissuta, dove gli arredi singoli, che affiancano i programmi modulari, arredano ambienti che accolgono la tranquillità e favoriscono la condivisione delle emozioni. E’ il total living Lema, uno stile dall’eleganza innata che si definisce nell’assoluta personalizzazione, dove materiali naturali come il legno incontrano la raffinatezza dei laccati e la contemporaneità del vetro e del metallo, esaltando la linearità delle forme e la consueta discrezione che caratterizza la filosofia del marchio. Alla scelta dei materiali e delle finiture si aggiunge una particolare attenzione per le lavorazioni, atte a sottolineare lo stretto legame tra artigianalità e tecnologia che decreta l’unicità del marchio.
 
Il mondo Lema raccontato attraverso ambienti total living
Lo spazio al Design Post progettato dall'art director Piero Lissoni si compone di diverse zone living arredate con i divani progettati da Francesco Rota, Gordon Guillaumier e Officinadesign Lema abbinati a T030 e Selecta, i sistemi modulari da sempre punto di forza del marchio; completano le ambientazioni pezzi singoli come la vetrina Galerist di Christophe Pillet.  Ancora, i sistemi per la zona notte Armadio al Centimetro, la quintessenza della modularità e la cabina armadio Hangar in tutta la sua assoluta eleganza.
 
Entrando dal lato destro, ad accogliere i visitatori una prima zona giorno dedicata ad una composizione dal mood informale del divano Snap di Francesco Rota proposto con rivestimento in tessuto. Un imbottito a terra, dalle forme essenziali e rigorose, modulare per soluzioni fortemente personalizzate, da scegliere in configurazioni lineari o angolari, da comporre con chaise longue, pouf, sedute, terminali e centrali. Gli incastri geometrici, la spiccata eleganza e le proporzioni ultra contemporanee lo rendono luogo elettivo del comfort e del riposo, anche grazie allo schienale progettato esso stesso come un cuscino, con un’extra imbottitura in piuma che non necessita di cuscini aggiuntivi. La struttura può essere sollevata da terra con una piccola intercapedine o poggiare su quattro piedini in acciaio - a Colonia proposti nella finitura brunita - a forma di “L” della stessa larghezza del bracciolo: un dettaglio che conferisce un aspetto più sofisticato al disegno impreziosendolo con una lama luminosa che spicca ancora di più nel contrasto con l’ombra che si crea tra base e pavimento. A lato, due tavolini Sign di Studio Kairos, con struttura in metallo e top in legno laccato, uno in finitura Fumo e uno in Grigio Lucido.

Il DNA dell’azienda indissolubilmente legato alla produzione di sistemi modulari su misura, sia per la zona giorno sia per la zona notte, si racconta in quest’ambiente attraverso Selecta di Officinadesign Lema e T030 disegnato da Piero Lissoni. Perfetti esempi dell’attitudine progettuale di Lema, prima realtà italiana a sviluppare un sistema su misura a spalla portante, da sempre quindi partner ideale attraverso cui la personalizzazione della casa può raggiungere la sua completezza. Libreria per eccellenza, che celebra nel 2015 il suo ventesimo anniversario, Selecta, qui in laccato fumo, è stato il primo prodotto industriale con la particolarità di poter essere personalizzato come fosse un prodotto artigianale; ad oggi uno dei sistemi più versatili dal punto di vista della componibilità, delle finiture e degli usi che unisce i dettagli del lavoro manuale sul legno alla contemporaneità della meccanizzazione dei processi aziendali. La sua caratteristica fondamentale è la massima versatilità sia in termini di attrezzature sia di finiture: la contemporaneità dei laccati o le essenze naturali dei legni esaltano la struttura compositiva e garantiscono l’unicità di ogni progetto che diventa quindi vero e proprio pezzo unico.

Nello stesso ambiente, una madia Box del sistema T030. Oltre a fornire il massimo della libertà progettuale attraverso le numerose varianti, per essere sempre al passo con i tempi, Lema ha recentemente arricchito questo sistema con T030 Box, una serie di composizioni fisse da terra e sospese, costruite utilizzando i moduli del sistema che hanno, per accostamenti e finiture, l’originalità e la preziosità di una piccola serie limitata. Studiate per facilitare la fase progettuale e logistica, rendere più semplice l’installazione e più contenuti i costi, offrono madie e contenitori di grande eleganza e versatilità e configurazioni a parete ad alto impatto grafico adatte ai più svariati utilizzi. Il massimo della personalizzazione si raggiunge scegliendo liberamente le finiture: laccati lucidi e opachi possono essere abbinanti anche a contrasto e dialogare con le essenze per rendere unica ogni configurazione.
 
A lato i sistemi per la zona notte Armadio al Centimetro e Hangar, entrambi all’insegna della massima modularità, cifra stilistica di Lema fin dalla sua nascita.
Armadio al Centimetro di Officinadesign Lema è il sistema componibile che offre un’assoluta libertà costruttiva grazie all’ampia gamma di moduli disponibili e alla possibilità di adattarli secondo le dimensioni desiderate, in altezza, larghezza, profondità.  La parte tecnica del sistema viene declinata in numerose varianti estetiche a seconda dell’anta scelta: in questo modo l’armadio Lema si trasforma in infiniti armadi, ciascuno con un suo gusto e una sua ricercatezza. Protagonista al Design Post è Naica di Cairoli e Donzelli in rovere termotrattato con finitura interna in Larice Moka. Una particolare lavorazione a gola su tutta la lunghezza dell’anta diventa maniglia, permettendo l’apertura anche dell’anta vicina che invece rimane liscia. Le scanalature formano, così, un movimento continuo e armonico lungo tutta la parete.
Estremamente versatile anche la cabina armadio Hangar, disegnata da Piero Lissoni, con pannelli luminosi, attrezzatura in rovere Moka, montanti e traversi in finitura Bronzo.
Vero e proprio ambiente da vivere, completato dalla poltroncina Felix e dal tavolino Mr Zheng, entrambi di Roberto Lazzeroni. Grazie alle dimensioni contenute e al carattere discreto, Felix - qui con rivestimento in tessuto - trova ideale collocazione nella zona notte. Lo schienale curvato è un vero e proprio guscio di relax che racchiude la seduta monolitica. Cuciture e impunture rivelano ed evidenziano le linee sinuose e delicate.
Rimanda all’Oriente il tavolino Mr Zheng, disponibile in tre dimensioni e caratterizzato dal gioco simmetrico di incastri ad effetto bambù. Alle parti strutturali della base - in tondino di acciaio 10mm - sono saldati traversi orizzontali e verticali ad incrocio. La matericità del piano in legno, qui laccato verde, si contrappone alla leggerezza del metallo cromato.
 
Nel cuore dello spazio espositivo, sorprende la raffinatezza del tavolo da pranzo Shade di Francesco Rota. Le sue misure generose (350 cm di lunghezza) lo rendono un perfetto centro stanza: il piedistallo scultoreo è formato da delicate lastre in metallo trattato disposte a croce asimmetrica in una calda finitura bronzo; e proprio dal gioco di luci e ombre della griglia metallica ne deriva il nome.  Il piano, qui in Argilla ma disponibile anche in legno, ne completa l’estetica. Al tavolo si abbinano le sedie Bai Lu di Neri&Hu, in rovere nero e pelle nera: le forme richiamano quelle delle classiche sedute orientali, una struttura a sezione tonda sorregge un piano curvato che crea con una linea morbida seduta e schienale. Il nome significa “rugiada bianca” e identifica la seconda settimana di settembre nel calendario cinese, quando il prodotto è stato disegnato. Un’ulteriore testimonianza di come il mix tra le diverse proposte del catalogo sia uno dei tratti vincenti dell’azienda, un atout che deriva dalla coerenza delle collezioni costruite in modo da creare ambienti legati da un mood comune. Sotto la scala,  si distingue ancora una volta per la sua presenza discreta il sistema T030 in un’elegante versione sospesa laccata bianco lucido.
 
La presentazione prosegue in un’altra zona living che vede protagonisti due divani Yard di Francesco Rota con rivestimento in tessuto. Una proposta nata dalla volontà di trovare un punto di incontro con i sistemi, core business di Lema, che integra la parte imbottita e quella dedicata al contenimento e all'appoggio con piani, mensole, tavolini e contenitori che, utilizzati in diverse posizioni e configurazioni, creano composizioni multifunzione sempre diverse. La struttura, realizzata in metallo, è un piano sorretto da piedi giuntati attraverso agganci a sezione triangolare che crea l'appoggio per i cuscini e i braccioli, oltre che il sostegno per le mensole e le componenti contenitive.  Le dimensioni generose di seduta e schienale conferiscono morbidezza all'intera linea del divano, mentre i materiali utilizzati (poliuretano e piuma) garantiscono comfort e una giusta proporzione tra la parte rigida e quella più soffice. I volumi dei cuscini, tutti derivati dalla forma del parallelepipedo, si adagiano sul piano strutturale senza nasconderlo creando un contrasto armonico che diventa caratteristica estetica fondamentale. Un sistema di piani di appoggio di diverse altezze e larghezze si incastra nella struttura riuscendo a formare una piccola libreria sospesa; ad essi si aggiunge una collezione di tavolini/contenitori i quali, grazie a volumi aperti e chiusi, diverse altezze ed attrezzature, fungono da piano di appoggio o contenimento sia integrato al sistema che  freestanding.
Completano l’ambiente due lounge chair Popsi di Ferruccio Laviani, con struttura nera e seduta in cuoio nero e un essenziale tavolino tondo Cruise di Officinadesign Lema con piano in vetro e struttura in finitura titanio. All’insegna dell’unicità  la libreria Booken dei Raw Edges, a lato del divano.
 
Un altro ambiente è dedicato al divano Mustique di Gordon Guillaumier, spazioso ed elegante, dallo spirito essenziale e informale. Una struttura costituita da due “H” in profilato metallico lucido, dalla sezione sottile, sostiene la base lineare imbottita sulla quale si stendono i cuscini della seduta, creando un doppio strato morbido che conferisce forte linearità al disegno. I cuscini scelgono la forma regolare del parallelepipedo, declinata in una gradazione di dimensioni diverse a seconda della funzione mentre i rivestimenti – qui in pelle abbinata ai piedini in metallo brunito - sono impreziositi dalla particolare cucitura pizzicata che sottolinea le forme. Accanto due tavolini Mr Zheng di Roberto Lazzeroni: uno grande e basso, nel nuovo vitaminico laccato giallo; uno alto e piccolo, in un elegante laccato Antimonio. A completare l’ambiente una composizione del sistema Selecta, in laccato Fumo e la specchiera Mirage di Tokujin Yoshioka, formata da più superfici riflettenti che possono essere montate in diverse angolazioni, grazie al particolare sistema di aggancio a parete. Un’interpretazione innovativa di un arredo tradizionale portata avanti con ironia e leggerezza, in cui ciascun modulo è rifinito con una molatura che ricorda le lavorazioni classiche, unendo quindi contemporaneità e tradizione. 
 
Sul lato opposto, l’ultima area è dominata da due divani Aberdeen di Officinadesign Lema, con rivestimento in tessuto. Disponibile a due o tre posti, questo divano punta su un look vissuto e confortevole grazie alla morbida housse avvolgente. Il bracciolo a martello viene sottolineato dalle pieghe del tessuto che diventano un dettaglio accurato, mentre i volumi della seduta sono circondati da una cucitura morbida a coda di topo. Il comfort è assicurato dall’imbottitura in poliuretano. Lo sviluppo tecnico non sovrasta l'estetica iconica e dal sapore classico rivisitato e fa di Aberdeen un arredo passe-partout per una casa da vivere attraverso momenti condivisi.
Definisce lo spazio, il sistema T030 di Piero Lissoni, in laccato Ombra con ante in contrasto nella materica e naturale finitura Argilla Polvere.

Al centro, due vetrine Galerist di Christophe Pillet, una proposta che nasce da uno stilema classico e si reinventa per diventare arredo contemporaneo e di design. Un progetto finemente realizzato con tecniche prettamente artigianali e quindi estremamente lussuoso pur mantenendo un'estetica e una linearità discreta e informale. Pillet utilizza il  vetro a tutto tondo per creare un  palcoscenico all’interno del quale esporre oggetti e ricordi affinché  il loro valore venga apprezzato da ogni angolazione. Le quattro pareti, infatti, sono in vetro extrachiaro e permettono una visuale a 360 gradi. I cardini delle ante sono un dettaglio funzionale al tempo stesso estetico, realizzati in metallo trattato per ottenere un colore profondo e pieno. In alluminio è tutta la struttura, realizzata con saldature studiate appositamente per questo particolare progetto. Completano l’ambiente due sedie Wing, disegnate da Werner Aisslinger, delicati petali in rovere naturale dal gusto nordico e il tavolino Cruise, sempre di Officinadesign Lema, scelta nella versione quadrata con piano in vetro avorio. 

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