18/02/2015 - Ubicata presso uno snodo stradale importante all’interno della città di Melun (Francia), la Scuola di Musica e Danza, firmata da DE-SO Architectes, è parte di un più ampio progetto di riqualificazione urbana.
“Le Due Muse” – come viene chiamato l’edificio – permette alla città di Melun, nell’Ile de France, di riunire sotto un unico tetto le due scuole di musica e danza che, finora, erano separate. “Il 42% dell’edilizia sociale cittadina si trova nelle vicinanze del nuovo edificio” spiega Renée Wojeik, assessore per gli affari culturali. “Abbiamo scelto questa zona della città per incoraggiare i figli di famiglie a basso reddito ad avvicinarsi alla musica e alla danza”.
Gli architetti François Defrain e Olivier Souquet hanno cercato di creare un monumento all’interno di un tessuto urbano per certi versi poco strutturato, costituito da spazi pubblici aperti e da tanti edifici diversi (case a schiera di periferia e palazzi che risalgono agli anni sessanta).
“Abbiamo creato un edificio a due facce” spiega Olivier Souquet “proprio come Giano, il dio romano a due facce della porta, del cancello, dell’inizio e della fine”.
L’edificio più alto sul lato occidentale ospita una sala multifunzionale per le esibizioni che può contenere fino a cento spettatori, mentre il piazzale antistante segna l’ingresso principale dell’edificio e lo collega con il vicinato rendendolo facilmente accessibile agli studenti. L’ala orientale, più lunga, ma leggermente più bassa, è composta da due livelli che accolgono le classi, le sale di pratica, gli uffici della scuola e due studi di registrazione.
L’esterno dell’edificio è di grande impatto visivo per i materiali di rivestimento fortemente contrastanti che sono stati utilizzati: laddove le sezioni superiori dei muri perimetrali sono rivestite di mattoni color grigio scuro, la metà inferiore è rivestita di una calda lega dorata di rame.
L’aspetto luminoso, quasi fragile, della lega di rame fa da contrasto al colore scuro dei mattoni che sono stati posati molto ravvicinati, con giunzioni a malapena visibili che conferiscono ai muri un aspetto grezzo come di pietra a secco. Gli inserti di mattoni chiari creano motivi punteggiati in modo casuale, mentre le linee verticali dei displuvi dietro il rivestimento in rame conferiscono un ritmo verticale alle altre facciate. “Con l’elegante compostezza delle sue pareti in mattoni scuri e l’aspetto ricco del suo rivestimento in lega di rame, l’edifico intende rispecchiare l’intento progettuale di evocare un carillon, le cui pareti sono punteggiate da una varietà di aperture” spiega Olivier Souquet. Così, per esempio, le grandi finestre nella parte superiore dell’edificio evocano la struttura di un’arpa con frangisole in acciaio che corrono verticalmente e ne ricordano le corde.
Dall’ingresso principale si accede a un corridoio centrale che congiunge le due ali dell’edificio. Una parete vetrata a tutta altezza permette che durante il giorno l’area reception venga inondata di luce naturale, mentre il soffitto inclinato, realizzato in pannelli acustici di gesso perforati bianchi, ne accentua il riflesso. I motivi dell’ampia venatura orizzontale dell’impiallacciatura in olmo rosso americano sono messi in evidenza nel banco reception principale.
Fonte: comunicato stampa American Hardwood Export Council (AHEC)
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