09/03/2015 - Novità assoluta della collezione 2015 di Ligne Roset è la riedizione di alcuni pezzi storici firmati dal celebre designer francese Pierre Poulin.
La seduta Daybed, ribattezzata anche modello 118 dal suo produttore dell’epoca Meubles TV – Thevenin et Vecchione, è il divanetto firmato Pierre Paulin che si è guadagnato gli onori del Salon des Arts Ménagers e della stampa dal 1953.
Rivoluzionario sul mercato francese dagli inizi degli anni ‘50, la sua eleganza minimal ha tutte le carte in regola per avere ancora più successo oggi, dopo decenni di sguardi avvezzi a questa economia delle forme. La sensibilità verso i materiali naturali come il legno, il ritorno ai consumi «low» centrati su prodotti giusti ed essenziali, la nostalgia per i Fifties e il ritorno del design scandinavo si aggiungono ai fattori che fanno del divanetto Daybed un oggetto dal fascino attuale.
Funzionalità, perché i mobili dalla doppia funzione erano diffusi in quell’epoca: divano-letto, tavolino-tavolo, mobile-porta piante...Il divanetto Daybed è eccezionale da questo punto di vista. Concepito come un piccolo divano con tavolino integrato, si trasforma in un divanetto grande per 3/4 persone posizionando i due cuscini dello schienale sul tavolino accanto al cuscino di seduta, o persino in un posto letto extra per una persona.
Innovazione, con la sua sospensione integrata invisibile sotto i cuscini della seduta in schiuma e la sua struttura a doghe che combina due essenze di legno nel tavolino. Oggi Ligne Roset combina faggio e noce e la sospensione con cinghie elastiche montata trasversalmente su un telaio in acciaio garantisce una seduta morbida, senza effetto di spostamento laterale.
Eleganza in stile purificato, di ispirazione giapponese, che valorizza le essenze di legno con un grazioso effetto contrasto tra legno chiaro e legno più scuro. Se il divanetto Daybed di Pierre Paulin è posteriore a quello disegnato da George Nelson nel 1948 per la sua casa in campagna di Long Island o alla sua Platform Bench del 1946, esso si inserisce precocemente in una corrente da cui nascerà, sempre nel 1953, il divanetto Refolo di Charlotte Perriand, precursore dei suoi divanetti con scaffale e del Letto simple per la Camera della Maison du Brésil (Cité Internationale Universitaire de Paris) tra il 1956 e il 1959, o il Daybed di George Nakashima nel 1958.
Le sue qualità non sfuggiranno al suo primo editore Meubles TV, che lo integrerà nella sua gamma accanto alle creazioni di Pierre Guariche, Alain Richard o André Monpoix. Una seconda versione verrà realizzata con base in acciaio tubolare laccato nero: giudicata troppo moderna all’epoca, ha scarsi risultati di vendita, il pubblico preferisce la versione interamente in legno, che oggi viene rivisitata da Ligne Roset.
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