01/04/2015 - Inaugurato oggi a Torino il nuovo allestimento del Museo Egizio, il cui progetto architettonico porta la firma di Aimaro Isola, Isolarchitetti, Dante Ferretti (scenografie), Paolo Marconi, Giancarlo Battista e Gabriella De Monte (restauro), ICIS (progetto, direzione lavori, strutture e sicurezza), Proeco e Itaca (impianti).
Il progetto è risultato vincitore nella gara internazionale bandita nel 2007 dalla Fondazione Museo delle antichità egizie.
Il progetto s’inserisce e prosegue la storia culturale dell’edificio Guariniano, ne arricchisce e porta a compimento i significati e le funzioni che si sono succedute nel tempo: Collegio dei Gesuiti, sede dell’Accademia delle Scienze, Museo di Storia Naturale, Galleria Sabauda.
Un accurato lavoro filologico e l’uso delle più avanzate tecnologie hanno permesso di portare alla luce i valori espressi dalla cultura sabauda anche aldilà dei propri confini.
Ai volumi storici dell’originario Museo e della preesistente Galleria Sabauda, recuperati e restaurati per le funzioni espositive, il progetto ha aggiunto tre nuovi piani, scavati al di sotto dell’area cortilizia, per dare ampio respiro ai servizi dell’accoglienza, alle centrali tecnologiche, a nuovi depositi e officine, ha ricercato altri spazi sopraelevando il fabbricato di via Duse per un suggestivo roof garden, ha recuperato tutti i sottotetti per le più sofisticate dotazioni impiantistiche.
Il visitatore attraversando la corte del Palazzo, entra nella “manica Schiaparelli” che ospita la biblioteca, la caffetteria e l’oasi del roof garden. L’accoglienza è al primo piano ipogeo con biglietterie, guardaroba, bookshop, laboratori, servizi, ecc. Ampi lucernari garantiscono luce naturale e continuità ottica con la corte. Veloci percorsi verticali – scale mobili per 24 metri di dislivello - portano il visitatore, accompagnato dal tracciato del Nilo, affascinante istallazione di Dante Ferretti, direttamente al più alto piano museale.
Il percorso di visita lungo circa due chilometri, avviene poi “ a pioggia” attraverso spazi variamente caratterizzati: alla sommità, la grande arca di 40 metri su tre ripiani, raccoglie e mette in mostra pezzi da collezioni per anni rimasti nei depositi. Ai piani inferiori il percorso inanella le sale auliche, la galleria, il transetto e i nuovi spazi. Ove possibile sono state recuperate le tracce degli allestimenti succedutisi nel tempo, quello di Schiaparelli e quelli più discutibili, della Sabauda di Sanpaolesi. Lo scalone ottocentesco del Mazzuchetti, accuratamente restaurato, è stato esteso al piano ipogeo per riportare i visitatori ai servizi di uscita.
Il Maestro Dante Ferretti, ha sviluppato con modelli e disegni gli scenari dei vari ambienti accompaganado il progetto di Isolarchitetti. In particolare il suo intervento ha caratterizzato l’enorme sala dell’ultimo piano, gli ascensori, il grande Nilo e la Galleria dei Re.
Accanto alle stele e alle statue, gli eccezionali reperti, che sono i veri protagonisti del museo, “galleggiano” dentro più di cento trasparentissime, essenziali, sofisticate teche che sono frutto di un attento design dello studio Isolarchitetti. La ritrovata aulicità degli ambienti storici e l’essenziale modernità degli interventi sono i punti di forza del progetto architettonico, che hanno accompagnato il “nuovo progetto scientifico” del Museo.
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