13/08/2015 - Sono stati resi noti gli esiti del concorso di progettazione, indetto da Fondazione Idis-Città della Scienza, Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture, Ministero dell’Università, Dipartimento per lo Sviluppo e Coesione, Regione Campania, Provincia e Comune di Napoli, per la realizzazione del nuovo Science Centre di Città della Scienza di Napoli.
Ad aggiudicarsi il concorso il gruppo costituito da STIGE & PARTNERS s.r.l., Icaro Srl, Dinamicamente architetti, Nicola Marchetti, Salvatore De Lucia, Alfredo Postiglione, Valerio Ciotola e Andrea Guazzieri.
“Il progetto del nuovo Science Centre è un tassello importante che restituisce una nuova centralità allo sviluppo territoriale della città di Napoli. Oltre ad essere un edificio sostenibile ed ecologico, si riconosce in parole eterne come bellezza, paesaggio e poesia. Per ripristinare e valorizzare il carattere identitario del sito, in fase preliminare, abbiamo effettuato una serie di studi volumetrici che hanno incoraggiato l’utilizzo di volumi semplici e monolitici, in grado di richiamare i caratteri storici dell’architettura industriale. Il risultato è un volume netto e tagliente che si rapporta in maniera chiara con gli edifici e le rovine preesistenti e si confronta a viso aperto con l’autorevole paesaggio costiero di Bagnoli.
Il nuovo Science Centre è innanzitutto un luogo di aggregazione.
All’interno, una successione di grandi sale (la cui conformazione è una reminiscenza di spazi pubblici del passato, ad esempio basiliche e mercati romani) supera l’attuale concezione del museo visto come una “sequenza di spazi” e restituisce ai cittadini un luogo dove incontrarsi, conoscersi, scontrarsi...diventa possibile.
All’esterno, il rivestimento cementizio è una membrana senza soluzione di continuità che restituisce un'immagine inedita ed evocativa per l’immediato contesto di Città della Scienza e per il waterfront. Come il tufo, la membrana di cemento è un elemento poroso i cui fori ricalcano la geometria romboidale dell’opus reticulatum, richiamando, con una metafora, la teoria secondo la quale ogni invenzione è figlia delle invenzioni precedenti. Lato mare, la costellazione di fori imprime l’immagine del recente incendio richiamando alla memoria un evento che ha segnato in maniera indelebile l’immagine del litorale costiero.
Il risultato è un’immagine duplice: di giorno caratterizzata da linee nette e taglienti mentre di notte i volumi si smaterializzano e l'immagine dell'incendio riaffiora trasformando il nuovo Science Centre in una lanterna della memoria”.
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