06/10/2015 - Una nuova 'Fabbrica delle Scienze' campeggia nel territorio modenese, una nuova volumetria dà forma e ritmo al paesaggio agricolo, come pure al disegno della città. E' stata inaugurata lo scorso 21 settembre la coppia di due strutture, firmate da studio Rossi Prodi Associati, destinate ai dipartimenti di Scienze Chimiche e geologiche e di Scienze della Vita dell'ateneo di Modena e Reggio Emilia (Unimore).
Il progetto nasce nel 2006 dalla necessità di ampliare gli spazi a disposizione degli studenti degli allora dipartimenti di Chimica, Farmacia e Scienze della terra.
Il complesso di Via Campi, realizzato dalla Cmb di Carpi in partnership con gli Ingegneri riuniti di Modena, accoglierà oltre 2.000 persone fra circa 1600 studenti, 180 docenti, 50 dottorandi e 30 figure tecniche-amministrative.
L'idea di partenza si ispira alla tradizione dei complessi universitari italiani a blocco chiuso con cortile centrale, unita alle esigenze degli atenei contemporanei di aprirsi verso l'esterno, come spiega l'architetto Fabrizio Rossi Prodi: "L’edificio si articola in quattro corpi che definiscono due ampie corti aperte, orientate verso la città storica, e che mostrano la vita interna dell’istituto universitario sia di giorno sia nell’oscurità della sera.
I Dipartimenti poggiano su un basamento compatto, alto un piano, organizzato intorno a altre due corti verdi rettangolari chiuse, sulle quali si affacciano gli spazi dedicati alla didattica.
Le corti, declinazione contemporanea del cortile degli antichi istituti universitari, non sono estranee alla città, esse sono percepibili dall’esterno attraverso gli alberi che affiorano oltre la loro sagoma e sono visibili in tutta la loro ampiezza da coloro che camminano sulla terrazza del basamento dell’edificio, vera e propria piazza pubblica soprelevata raggiungibile da via Campi attraverso una gradinata d’invito e poi di nuovo da via Braghiroli attraverso un’altra gradinata. Dalla piazza soprelevata ha luogo l’ingresso principale all’interno della sede universitaria".
Si tratta di un intervento da 35 milioni di euro, realizzato grazie alle risorse rese disponibili da Inps, attraverso il fondo Aristotele, gestito da Fabrica sgr. Il nuovo polo ospita 56 laboratori di ricerca, 9 laboratori didattici e 5 di appoggio, 7 aule per lezioni frontali, 6 aule specialistiche e 280 postazioni di lavoro nei tre piani fuori terra.
Conclude Rossi Prodi: "il progetto riflette sulle trasformazioni del paesaggio e sull’incedere del tempo, sull’”abitare” delle persone, assembla ricordi di spazi di studio, di ambienti urbani, locali, ma anche centroitaliani, immagina una scalinata e una piazza acropolica con una grande corte che – alma mater studiorum – accoglie e avvia alla conoscenza, che è fatta di materia, ma anche di astrazione luminosa e tecnica, come cristalli di pensieri, come una geografia della mente.
Vorrei che gli studenti provassero questo stupore e fossero affascinati dalla comunità del sapere: la lucentezza astratta e leggera della conoscenza e dell’audacia, che si libera dal radicamento e dal peso della materia, grandi spazi e grandi vuoti, in un salto di scala dove smarrirsi un po’, per predisporre al dubbio metodico e prepararsi - umilmente – all’ascolto, all’interrogarsi".
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