22/10/2015 - Ha aperto i battento il 3 e il 4 ottobre 2015 il nuovo Opificio Golinelli, la cittadella per la conoscenza e la cultura della Fondazione Golinelli, progettata da Diverserighestudio (Simone Gheduzzi, Nicola Rimondi, Gabriele Sorichetti).
Di che colore è un confine? Questa è la domanda che diverserighestudio si è posto nel tentativo di comprendere quale sia il disegno del confine in architettura, rigido, flessibile o ideale.
La nuova struttura dell'Opificio è concepita alla stregua di metafora cittadina, dove le diverse attività vengono assimilate a edifici simbolo, tra cui il Cantiere che rappresenta il continuo lavoro di cui una Città necessita per vivere, oppure lo spazio pubblico, pensato come supporto di socialità in cui si posizionano i servizi comuni.
Il progetto èsi è sviluppato a partire da tre principi generatori, come spiegano i progettisti:
"La strategia del non finito: prevede la non occupazione di tutta la superficie interna disponibile permettendo all'Opificio di essere flessibile nel tempo non essendo prevedibile ora il suo sviluppo.
Il paradosso architettonico: si vuole contrapporre alla visione dello studio scientifico, abituato ad utilizzare strumenti che permettono di ingrandire un elemento particolare, infinitamente piccolo, ad una visione più concettuale, verso il cielo, infinitamente grande.
La sinestesia architettonica: ci si è immaginati un'architettura che oltre a essere contenitore ideale per lo studio e la ricerca potesse essere supporto ideale per l'esposizione artistica, soddisfacendo simultaneamente due esigenze educative".
La Fondazione Golinelli, luogo di riferimento nel campo della promozione della cultura scientifica, ha finalmente una nuova casa (seppur dal nome antico) che opererà insieme alle principali istituzioni e ai più autorevoli partner accademici, scientifici e culturali a livello locale, nazionale e internazionale con un approccio di rete.
“Con l’apertura di Opificio – sottolinea Marino Golinelli, fondatore e presidente della Fondazione Golinelli – si realizza il mio sogno di investire nel futuro di tutti: un’iniziativa concreta per prepararsi a vivere in un mondo diverso, globale, complesso, imprevedibile. Un luogo fisico dove i ragazzi si costruiscono un bagaglio di valori etici del lavoro, dello studio, della responsabilità sociale e civile, annullando i timori del futuro. Una realizzazione visionaria, uno spazio di ricerca e sperimentazione per imparare ad affrontare in modo consapevole il perché della vita. Opificio sarà per la Fondazione Golinelli punto di partenza e non punto di arrivo”.
L'Opificio è realizzato in classe A, necessita di poca energia. È climatizzato tramite un sistema a pompe di calore ad alto rendimento; scollegato dalla rete gas, non produce emissioni inquinanti.
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