26/11/2015 - Nasce il Molteni Museum, il nuovo spazio di Giussano che ripercorre una storia di 80 anni attraverso una mostra permanente di 48 prodotti - icona e prototipi originali delle aziende del Gruppo: Molteni&C, Dada, Unifor e Citterio.
Progettato da Jasper Morrison, con l’immagine coordinata di Studio Cerri & Associati, il Museo è stato simbolicamente inaugurato in occasione della Settimana della Cultura d’Impresa promossa da Museimpresa, l’associazione che riunisce musei e archivi delle aziende italiane che, forti della loro storia, decidono di investire nella valorizzazione del proprio patrimonio industriale.
Il Museo nasce da un lungo processo di ricognizione storica, cominciato in occasione della mostra 80!Molteni, che ha dato vita al Molteni Archive, luogo destinato alla ricerca, alla conservazione e allo studio del patrimonio culturale del Gruppo Molteni, con sede nell’headquarter di Giussano, in un’antica casa colonica. Più di 4.500 i documenti raccolti, dai prototipi ai materiali cartacei e fotografici, senza dimenticare le fonti orali, interviste e video interviste. Un processo di digitalizzazione ancora oggi in atto che permetterà all’archivio di essere a breve on-line, disponibile per studiosi e ricercatori, e di collegarsi agli altri archivi presenti nelle più importanti fondazioni e istituzioni europee legate al mondo del design e dell’architettura, grazie a un particolare software dedicato.
In questa occasione il Molteni Archive presenta alcuni cammei della sua raccolta relativi ad aspetti salienti della sua storia come la collaborazione con Aldo Rossi e Luca Meda per il progetto di costruzione del Teatro Carlo Felice a Genova, o la lunga partnership con Unimark (Bob Noorda, Massimo e Lella Vignelli tra i principali esponenti dell’agenzia), per la progettazione della immagine coordinata aziendale nel corso degli anni’70.
Il Museo è un luogo vivo, di ricerca e di memoria, un’occasione d’incontro per le tante comunità locali e internazionali che intrecciano relazioni con Molteni, una riflessione sul patrimonio culturale e collettivo, un simbolo dell’heritage del Gruppo, che ha portato la qualità del Made in Italy nel mondo.
Il percorso della mostra si arricchisce così di nuovi ritrovamenti, arredi e documenti inediti, disegni e progetti, materiali di comunicazione e grafica, che grazie anche a un allestimento multimediale e un sito web dedicato renderanno il percorso del museo anche un’esperienza fruibile on-line.
L’edificio che ospita il Museo, all’interno del Compound, viene costruito alla fine degli anni ’50 per la produzione, e adibito a essiccatoio del tranciato. Ristrutturato nel 1986 da Aldo Rossi e Luca Meda, e poi, nel 2004, da Studio Cerri & Associati, conserva tracce del suo passato industriale. Di particolare rilievo anche il progetto di landscape design del verde intorno al Museo, firmato da Amazing Studio, e la presenza della sedia Milano, in grande scala 7:1, realizzata nel 1990 per la mostra dedicata ad Aldo Rossi.
Il Compound Molteni, nel cuore del distretto produttivo del design, che già ospita il padiglione Glass Cube, progettato da Ron Gilad, e l’installazione video “How you make it”, nello spazio multimediale QallaM firmato da Patricia Urquiola, arricchisce così il suo percorso di racconto dell’identità aziendale, dopo la mostra 80!Molteni alla Galleria d’Arte Moderna di Milano, inaugurata ad aprile in occasione del Salone del Mobile.
Molteni è oggi una storia imprenditoriale di eccellenza, ed è tra i pochi a garantire il ciclo integrale di produzione. L’ Azienda ha contribuito alla crescita di uno fra i più importanti distretti industriali italiani, la Brianza. Da oltre un secolo, l’aristocrazia del legno è qui: prima il mobile classico, poi il moderno, infine il design.
Il Molteni Museum, associato a Museimpresa, è stato ufficialmente inaugurato il 20 Novembre 2015 con un Open Day aperto al territorio, a tutti gli appassionati del design Made in Italy, agli architetti e agli studenti, e ha ospitato la proiezione del film “Amare Gio Ponti”, un ritratto del grande maestro del design, presentato in anteprima al Milano Design film Festival 2015. Una testimonianza live dell’eccellenza del distretto brianzolo, ancora oggi aristocrazia del mobile. Perché guardare indietro, forse, aiuta a meglio immaginarsi il domani.
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