26/11/2015 - Il concorso internazionale bandito dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino (MRSN) e Fondazione OAT, per la progettazione delle aree di accoglienza, dei servizi accessori e dell'immagine coordinata del MRSN, si è concluso con la selezione dei tre progetti vincitori.
Il progetto vincitore è quello dello studio di architettura lombardo ZENO di Andrea Zecchetti e Francesco Nobili.
“Progettare attraverso il valore storico di un edificio significa comprendere tutte le stratificazioni dell’esistente, collocarsi come tale e come un sedimento adattarsi” scrivono i progettisti. “Interpretare questi dati permette di non cristallizzare il progetto in un ultimo stadio, ma essere parte di un perpetuo racconto. Il carattere insediativo che viene a generarsi deriva dall’interpretazione del fondamento classico e restituisce, nella sua immagine architettonica e veste grafica, semplicità e immediatezza comunicativa. Identificare e riconoscere attraverso un’immagine, un simbolo, una parola diventa ora indispensabile per il museo. Architettura e comunicazione si traducono così in una nuova iconografia. Le nuove funzioni vengono accolte nel palinsesto architettonico tramite l’interpretazione contemporanea dell’ambito museale, non più accessorie ma come elementi cardine, divengono diretta interfaccia tra utente e fruitore. I vincoli storici dell’impianto settecentesco si traducono quindi in opportunità formale e funzionale, dove la codifica di un nuovo linguaggio classico si rende parte integrante dell’esistente determinando un diverso rapporto tra progettazione e restauro”.
Al secondo posto si è classificato il lavoro di OPPS architettura, un gruppo di giovani professionisti toscani che hanno perseguito “l’obiettivo di portare il museo nella vita quotidiana della città realizzando un passage urbano all’interno degli spazi pubblici del museo. Questa considerazione muove dalla lettura dell’antico Ospedale, il nuovo disegno presta particolare attenzione all’accessibilità per tutti, che attraverso un linguaggio progettuale coerente, definisce un’immagine immediatamente chiara, nell’interfaccia sia esterna che interna. L’utilizzo di materiali semplici e uniformi, distinguibili ma delicati, è stato la soluzione al confronto con la rigorosità dell’edificio”.
Il terzo premio è stato, infine, assegnato al progetto MURENA, realizzato da un team guidato dallo studio milanese Fosbury Architecture.
“Il progetto MURENA del gruppo di lavoro guidato dallo studio Fosbury Architecture, si presenta nel panorama torinese come spazio collettivo dove le attività di servizio collaborano coi cortili, inseriti così all’interno del sistema di parchi urbani e piazze cittadine. L’intervento non tenta di stravolgere la natura spaziale dell’edificio storico, ma ne valorizza le qualità intrinseche, lavorando nel rispetto della preesistenza e trasformando il museo attraverso ricche costruzioni scenografiche. MURENA si vuole aprire il più possibile alla città. Da una parte le due corti diventano i palcoscenici per esporre parte della collezione museale creando una stretta connessione visuale e atmosferica tra lo spazio delle gallerie espositive e quello delle corti; dall’altra le facciate esterne, ridefinite e ritmate dai nuovi “ligthbox” (teche luminose) enfatizzano la missione divulgativa del museo e ne rilanciano la nuova identità visiva, instaurando una nuova interazione tra interno ed esterno”.
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