30/12/2015 - Ci sono mostre che riescono a restituire l'anima del loro protagonista, non solo il suo operato, ma il suo stesso essere. Dedicata all'architetto veronese Arrigo Rudi (1929-2007), è riproposta a Foligno, nella prestigiosa sede di Palazzo Trinci, la mostra itinerante 'Arrigo Rudi. L'architetto in opera', promossa dall'Università Iuav di Venezia.
La rassegna si presenta integrata e riallestita dal figlio, Simone Barnaba Rudi, e Giovanni Poletti, con la collaborazione di Domenico Pasquale e Giovanni Tonti, rispetto alle tappe precedenti di Verona e Cesena. Resterà aperta al pubblico fino al 14 febbraio 2016.
Allievo di Carlo Scarpa e poi suo collaboratore nel restauro e nel riordino museale di Castelvecchio (1958-1964) e nel complesso progetto per la sede della Banca Popolare (1974-1978), che porterà a termine dopo la prematura scomparsa di Scarpa nel 1978, Arrigo Rudi è stato attento e puntuale osservatore dei fatti veronesi, non solo in ambito locale.
In cinquant'anni di attività, tra interventi urbanistici, nuovi edifici, restauri, sistemazioni di musei, allestimenti ha realizzato ben oltre 200 opere.
In particolare fu erede di Scarpa nell'allestire musei: per ricordarne solamente alcuni, il LapidarioMaffeiano in Bra a Verona, il Palazzo Farnese a Piacenza e il Castello di Malcesine. Ecco allora intrecciarsi, in mostra, il lavoro compiuto con Carlo Scarpa, i progetti per gli allestimenti espositivi e museali, le mostre alla Gran Guardia e a Castelvecchio, l'Expo di Siviglia, le sistemazioni museali, tra cui quelle per Santa Giulia a Brescia e per il museo Estense a Modena; i progetti per edifici pubblici e privati, il restauro di complessi monumentali.
Un legame particolare lega la personalità e l'opera di Arrigo Rudi a Foligno: dal 1986 fu incaricato del restauro e del recupero a fini museali del complesso di Palazzo Trinci-Deli; sua è, parimenti, la progettazione della Biblioteca “Dante Alighieri”.
Per raccontare l'eclettico Rudi - «era un attore nato», ha rivelato il regista e fraterno amico Augusto Tretti – scorrono in mostra anche filmati tratti dalle sue personali interpretazioni nei film dell'amico regista. Non è facile che una mostra di architettura sia leggibile a tutti: questa lo è. Nella curatela della mostra si avverte la forte presenza del figlio Simone Barnaba Rudi. La mostra onora l'ingegno di un uomo che cercava il dialogo e testimonia principalmente il suo personale percorso volto alla ricerca più di un modello nuovo dell’architetto prima ancora che dell’architettura stessa. In questo l'impegno di Arrigo Rudi in diverse tematiche disciplinari risulta di una chiarezza esemplare e dimostra la capacità di incarnare un nuovo ruolo dell’architetto nella società contemporanea.
La sua esperienza costituisce una pagina dell’architettura italiana, una pagina significativa e illuminante, sia per il rigore che per la coerenza dimostrata nella sua professione. Il suo intendere l’architettura è stato profondo e sempre lontano dal clamore mediatico. Le sue idee, le sue costruzioni, che non solo testimoniano le sue acute intuizioni, attestano la profonda sensibilità verso il mondo dell’arte e soprattutto una grande capacità nel trasmettere le conoscenze dell’architettura, capacità esercitata nella sua instancabile attività di professore all'Istituto Universitario di Architettura di Venezia.
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