04/12/2015 - In occasione della Milano Design Week 2016, in programma dal 12 al 16 aprile, Made Expo presenta space & interiors, un nuovo progetto dedicato all’eccellenza delle finiture per l’architettura.
L’allestimento, a cura di Migliore + Servetto Architects, sarà realizzato presso The Mall, esclusiva location nel cuore del Porta Nuova Design District di Milano.
L'evento richiamerà l'attenzione di progettisti, designer e committenti italiani e internazionali verso le nuove tendenze in tema di superfici, pavimenti, porte e finiture, ma anche nuovi materiali e soluzioni inedite per gli spazi abitativi.
Ico Migliore ci racconta come nasce questo nuovo progetto temporaneo.
Redazione: Come nasce il progetto allestitivo per space & interiors? In che modo design, comunicazione e business sono messi in relazione in questa esperienza multisensoriale?
IM: Abbiamo pensato ad un’esperienza nuova per favorire la percezione dei diversi elementi dell’abitare, dai materiali agli elementi d’arredo, agli espetti tecnici, raccontati con l’obiettivo di una condivisione della progettualità. Ogni volta che si sceglie un materiale, un oggetto, un pezzo d’arredo, si compie una scelta che già definisce la qualità ambientale di uno spazio. Con l’allestimento di ‘space & interiors’ si mira a ravvivare materiali e componenti edilizi, visti come elementi chiave del progetto di interni. Particolare attenzione è rivolta alla presentazione dei prodotti, che vengono raccontati attraverso diversi livelli di narrazione. Fin da quando disegniamo una linea su un foglio di carta, attraverso quel segno definiamo un tipo di materiale, un ambiente nel quale ‘vivere lo spazio’.
La qualità di un progetto di interni, infatti, non può prescindere dal rapporto fra un’idea di casa e un’idea su materiali, dettagli tecnici, illuminazione, secondo una sovrapposizione di più layer.
Redazione: Quale ruolo giocano le emozioni all’interno del vostro progetto?
IM: Una sezione della mostra è interamente dedicata alle aziende. Abbiamo voluto realizzare una sorta di piacevole promenade, che attraversa tutto lo spazio espositivo, da un capo all’altro, sulla quale si affacciano le diverse realtà aziendali. L’obiettivo è quello di un racconto al pubblico di quello che può considerarsi il dress code della casa, un vero e proprio codice composto da dettagli tecnici, valori decorativi e abbinamenti materici. La promenade è intervallata da una serie di aree lounge, dove ci si può fermare e sostare. L’idea è quella di illustrare ai visitatori uno spaccato o più spaccati dell’abitare. Ciascun ambiente può considerarsi un’esperienza, un paesaggio fatto di oggetti e componenti, capace di generare sensazioni.
Redazione: In che modo il vostro progetto di exhibition design integrato si connette al Salone del Mobile di Milano?
IM: L’idea di relazione tra Made Expo e Salone del Mobile, attraverso l’evento ‘space & interiors’, si traduce nel link tra oggetti d'arredo e modalità di vivere la casa. A partire proprio dalla connessione fisica fra i due eventi, mediante il servizio di collegamento con navette riservato ai visitatori, si passa poi ad altri due livelli di relazione: da un lato quella che riguarda la casa, che diventa essa stessa un oggetto personale e personalizzabile, in quanto composta da un insieme di elementi, di materiali, di finiture e dettagli, che ne elevano la qualità dell’abitare; dall’altro la rete di persone, grazie ad un fitto programma di incontri con professionisti, chiacchierate e iniziative, tra cui un concorso organizzato con il MADE, rivolto ai giovani, e dedicato al tema dell’abitare.
Iniziative, orientate a mettere in relazione persone ed oggetti, in linea con le tematiche della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, dal titolo “21st Century. Design After Design”, in programma dal 2 aprile al 12 settembre 2016.
Space & interiors si avvale anche di citazioni storiche e archetipi dell’abitare, a cominciare dai riferimenti alla Biennale di Architettura 2014 curata da Rem Koolhaas, che esamina dettagliatamente gli elementi architettonici fondamentali delle costruzioni, dedicando a ciascuno di essi uno spazio con modelli e campionature di tipologie, materiali e componenti edilizi. Non solo. Anni fa, sempre al Salone del Mobile abbiamo curato un progetto temporaneo che comprendeva 60 modelli degli interni del Politecnico di Milano, come esempi reali di spaccati dell’abitare. Space & interiors riprende la volontà di raccontare la storia del dettaglio nell’architettura d’interni italiana, ma in una forma più leggera e intuitiva.
Redazione: Sono numerosi gli allestimenti temporanei realizzati su vostro progetto. In tutti si riconosce un’impronta che tiene assieme studio della luce, leggerezza delle forme, uso della tecnologia. Sono elementi che vi hanno guidato anche in questo progetto? In che modo quest’ultimo si differenzia dai precedenti?
IM: Non lavoriamo per clichè nella progettazione degli allestimenti, cerchiamo sempre, piuttosto, di andare oltre l’orizzonte per raggiungere nuovi paesaggi, dove i visitatori possono giustificare la loro presenza in quel determinato luogo, un po’ come avviene a teatro, dove c’è partecipazione e interazione fra attori e spettatori. In fiera, naturalmente, i livelli di narrazione sono differenti, perciò potremmo identificare i nostri strumenti di racconto nel tempo, nella percezione, nella luce intesa come possibilità di entrare a far parte della storia, e nella tecnologia. Quest’ultima non vuole rappresentare una meta ma un mezzo, con il solo scopo di rendere possibile il dialogo con altri elementi fisici e tradurre un’idea in spazio coinvolgente da vivere e toccare con mano.
Ico Migliore e Mara Servetto, Migliore+Servetto Architects, curano progetti pensati come interfacce attive di comunicazione tra imprese o istituzioni e persone, in cui la leggerezza del design si coniuga con l’effetto scenografico.
Hanno vinto numerosi riconoscimenti tra cui due Compasso d’Oro ADI (2014 e 2008), quattro Menzioni d’Onore ADI, il German Design Award (Ger), due FX Interior Design Award (UK), sei Red Dot Award (Ger), l’Annual Exhibit Design Award (Usa) e l’International Design Award (Usa). A maggio 2014 si aggiudicano, con Italo Lupi, il concorso per l’allestimento permanente del nuovo Museo della Collezione del Compasso D’oro ADI a Milano, presso gli spazi dell’Ex Centrale Enel.
Tra i progetti recenti, a Milano il nuovo concept store Mondadori, il concept store “Experience Space” per BTicino, lo showroom di Luceplan e l’Accademia dei salumi Citterio ad EXPO; l’allestimento e la curatela della mostra “Design Time” a Pechino; l’allestimento della mostra “Bellissima. L’Italia dell’alta moda 1945-1968” presso la Villa Reale di Monza.
Entrambi insegnano al Politecnico di Milano dove, fino al 1993, hanno lavorato al fianco di Achille Castiglioni, e sono visiting professor in Giappone, Ico Migliore alla Tokyo Zokei University e alla Kuwazawa Design School di Tokyo, Mara Servetto alla Joshibi University di Tokyo.
Ico Migliore è stato uno dei nove membri della giuria che ha nominato i vincitori dei premi per i Partecipanti Ufficiali di Expo Milano 2015.
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