12/02/2016 - A ridosso delle mura cittadine, il Museo civico Luigi Bailo di Treviso ha riaperto dopo una chiusura di 12 anni resa necessaria da gravi problemi strutturali. Grazie ad una prima tranche di lavori durata due anni e mezzo, il complesso di 1800 mq, in origine convento del XV secolo, può riproporsi come sede autorevole della collezione museale permanente di arte moderna della città accogliendo in particolare la raccolta delle opere dell’artista trevigiano Arturo Martini. Rinascita dunque per il museo civico inaugurato nel 1888 che porta il nome dell’abate fondatore, e che era già stato ampiamente rimaneggiato dopo i danni della II guerra mondiale.
Il progetto affidato allo studiomasdi Padova che ha lavorato in collaborazione con l’architetto austriaco Heinz Tesar, ha voluto ridare alla facciata principale una forza espressiva in risonanza con la ritrovata vitalità del museo e con la sua posizione di rilievo nella geografia urbana. La nuova facciata a forma di croce, costituita da grandi lastre di pietra artificiale bianca è preceduta da una piccola piazza di accesso al museo. Grazie ad un’ampia apertura praticata nella facciata, la sequenza dei due chiostri si affaccia sull’atrio urbano antistante.
Inoltre è stata costruita una nuova galleria dietro alla facciata, illuminata da luce naturale zenitale, che ospita l’ingresso e la biglietteria ma anche lo spazio espositivo e collega i due chiostri definendo nel contempo con precisione lo spazio museale ad Est e le parti riservate ai servizi ad Ovest. Nella zona storica dell’edificio, l’eliminazione delle partizioni interne ha creato una nuova dimensione spaziale di ampio respiro.
La scelta del progettista
Il progetto ha voluto riaffermare una presenza autorevole e centrale del museo nella città dotandolo di una nuova facciata che gli dà maggiore forza espressiva e riconoscibilità. Grazie anche ad una rivalutazione dello spazio aperto davanti al museo, esso dialoga con gli altri elementi architettonici che lo circondano.
La nuova galleria a tutt’altezza consente l’ingresso e apre un percorso che permette al visitatore di mai tornare sui propri passi. Grande cura è stata anche posta per valorizzare l’illuminazione naturale.Secco Sistemi ha fornito le finestre a bilico ad arco dei chiostri che grazie ai profili snellissimi del sistema OS2 con soli 46 mm di sezione a vista, lasciano fluire al massimo la luce naturale. Il progettista ha scelto il cortendal forte contenuto materico che si abbina armoniosamente ai colori tenui dei muri lasciati a calce e dei pavimenti alla veneziana. Oltre ai pregi estetici di OS2 che si adatta perfettamente al contesto architettonico, il sistema garantisce alte prestazione funzionali, termiche ed acustiche. Bellezza e tecnologia si combinano per rispondere a tutte le esigenze del progetto.
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