05/02/2016 - Nel 1610, Galileo Galilei scopre IO, uno dei satelliti di Giove, il cui nome deriva da quello di una delle molte amanti di Zeus secondo la mitologia greca. Nel suo telescopio, all’Università di Padova, Galileo vede un punto di luce che scopre essere una piccola luna luminosa, gialla e rossastra.
Dalla forma di un piccolo disco lunare curvato, IO è un apparecchio di illuminazione a parete progettato per sorgenti luminose a LED. La sua peculiarità sta nel fatto che, grazie ad una montatura dal doppio asse di rotazione, la lampada ruota sia sull’asse longitudinale sia lungo quello trasversale e consente perciò una gestione totale della luce.
IO è facilmente impugnabile e maneggiabile grazie alle sue dimensioni, con un movimento Up/Down sul diffusore esterno è possibile inoltre aprire e chiudere il fascio luminoso. Come un satellite col pianeta attorno al quale orbita, la lampada IO rimane quasi sospesa, molto vicina alla parete ma mai tanto da toccarla, posizionata ad una distanza tale per cui la luce accarezza delicatamente la parete con un intimo effetto radente.
Nata con lo scopo di fornire una luce il più possibile personale e modulabile, l’utilizzo ideale di questa lampada è fianco-letto, ma la sua versatilità la rende anche un’ottima soluzione per illuminare le pareti di un ufficio o il corridoio di un hotel. Nonostante le sue ridotte dimensioni e la facile manovrabilità, lo schermo in pressofusione di alluminio comunica grande solidità, così come la base di montaggio a parete. Il diffusore è verniciato con finitura opaca 4 colori: grigio grafite, rosso, bianco e blu mentre internamente è bianco.
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