Le finaliste
09/03/2016 - Quarta edizione dell’arcVision Prize – Women and Architecture, il premio istituito da Italcementi Group nel 2013, con l’obiettivo di dare rilievo a figure femminili che abbiano apportato con il proprio lavoro novità di interpretazione progettuale, teorica e pratica, al contesto economico, sociale e culturale in ambito architettonico.
arcVision Prize è ormai un premio riconosciuto a livello internazionale (un Pritzker al femminile) che ha selezionato fino ad oggi circa 160 architetti in tutto il mondo.
Nei mesi scorsi un gruppo di Advisors da tutto il mondo ha segnalato circa quaranta progettiste, che sono state poi valutate da una Commissione tecnico-culturale, che ha individuato una shortlist di 20 nominations:
- Basma Abdallah Uraiqat (Giordania)
- Ruth Berktold (Germania)
- Tania Concko (Olanda)
- Sara De Giles Dubois (Spagna)
- Dalila Elkerdany (Egitto)
- Petra Gipp (Svezia)
- Pat Hanson (Canada)
- Mao Harada (Giappone)
- Amanda Levete (Gran Bretagna)
- Mikou Studio – Salwa Mikou / Selma Mikou (Francia)
- Abha Narain Lambah (India)
- Plasma Studio – Eva Castro / Ulla Hell (Gran Bretagna/Cina/Italia)
- Jennifer Siegal (Usa)
- Sketch – Maria Menezes / Diana Nunes (Mozambico)
- Sparch Architects – Rena Sakellaridou / Morpho Papanikolaou (Grecia)
- Twitee Vajrabhaya Teparkum (Thailandia)
- Elisa Valero Ramos (Spagna)
- Špela Videcnik (Slovenia / Francia)
- Marion Weiss (Usa)
- Cazú Zegers (Cile).
La shortlist è ora sottoposta al giudizio della Giuria internazionale riunita a Bergamo dal 7 all’8 marzo presso i.lab, il centro ricerca e innovazione di Italcementi Group.
La Giuria, volutamente al femminile, è composta da professioniste di eccellenza nel campo dell’architettura e più in generale nella promozione di un’innovazione sostenibile a livello socio-economico: Shaikha Al Maskari (membro del Consiglio Direttivo dell'Arab International Women's Forum-AIWF), Vera Baboun (Sindaco di Betlemme), Odile Decq (titolare dello studio di architettura Odile Decq), Yvonne Farrell (socia fondatrice dello studio di architettura Grafton Architects), Daniela Hamaui (giornalista), Louisa Hutton (socia fondatrice dello studio d’architettura Sauerbruch Hutton), Suhasini Mani Ratnam (attrice, produttrice e scrittrice indiana), Samia Nkrumah (presidente del Centro Panafricano Kwame Nkrumah), Benedetta Tagliabue (titolare dello studio d’architettura Miralles Tagliabue EMBT), Martha Thorne (direttore Pritzker Prize).
arcVision Prize premia ogni anno un architetto donna che dimostri nella sua attività di ricerca e progettazione significativa qualità e attenzione alle questioni centrali della costruzione: tecnologia, sostenibilità, implicazioni sociali e culturali. Il premio tende a privilegiare per le nomination quelle autrici che operano in condizioni di particolare complessità, sia come campi di intervento progettuale, sia dal punto di vista delle condizioni territoriali. Una fotografia puntuale dell’architettura contemporanea al femminile che ha visto vincitrici delle passate edizioni Carla Juaçaba (Brasile, 2013), Ines Lobo (Portogallo, 2014), Angela Deuber (Svizzera, 2015).
L'edizione 2016 dell'arcVision Prize presenta una importante novità: in occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, che torna dopo vent'anni in città, la premiazione abitualmente prevista all'i.lab di Bergamo, avrà luogo il 7 aprile presso il Teatro dell'Arte di Triennale Milano.
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