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10/03/2016 - Nella zona industriale di Preci, vicino Perugia, l'architetto Enzo Eusebi ha realizzato il primo prosciuttificio ipogeo in Italia. Inserito in maniera intelligente all'interno della campagna umbra, ai piedi di una collina che occulta un terzo dell’edificio, l'Opificio Salpi rappresenta un esempio di come l'architettura diventi essa stessa paesaggio.
I volumi che ospitano il ciclo di lavorazione del prosciutto sono all’interno di una struttura ipogea a forma di 'C' coperta da un tetto verde che segue l'andamento naturale del pendio. Al centro della 'C' sono posizionati gli edifici direzionali su pilotis, mentre nella corte centrale, aperta verso valle, è stata installata una vasca di raccolta per le acque meteoriche.
Il fronte principale dell'opificio è definito architettonicamente dalla presenza del blocco direzionale, grazie al sapiente utilizzo di materiali ecocompatibili ad alta efficienza energetica.
Il progetto, infatti, ha messo al centro, non solo il benessere dei fruitori, ma soprattutto l'adozione di pratiche sostenibili, in linea con gli standard costruttivi LEED, per ottenere benefici ambientali, economici e sociali con effetti positivi su tutti gli utenti dell'opificio, inclusi i proprietari e lavoratori.
Uno specifico sistema di gestione e stoccaggio delle acque meteoriche garantisce la riduzione della produzione di acque reflue e la richiesta di acque potabili. Per la riduzione dell’impatto ambientale ed economico, il nuovo stabilimento è dotato di 50 moduli fotovoltaici e di 10 collettori solari per la produzione in sito di energie rinnovabili.
Particolareattenzione è stata rivolta alla scelta della copertura a verde dell'edificio: più di 7000 mq d’impermeabilizzazione naturale, realizzata per ottenere maggiore isolamento termico sia estivo che invernale, riduzione dei picchi di deflusso idrico, riduzione dell’inquinamento sonoro, mitigazione del microclima, fissaggio delle polveri sottili e risparmio sui costi di risanamento della copertura.
Ricalcando il profilo collinare, il manto sarà poi piantumato con un agrumeto a maglia regolare che fruirà del calore residuo proveniente dall'impianto produttivo.
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