07/03/2016 - E' firmato dallo Studio Macola il progetto delle ex-Conterie e fa parte di un piano di recupero di un'area industriale dismessa nell'isola di Murano, conosciuta come l’isola del vetro nella laguna di Venezia.
Le Conterie (perline) erano un complesso industriale di due ettari circa, posto al centro dell’isola di Murano, il cui primo impianto, sorto tra la fine del XVIII secolo e la prima metà del XIX. L’attività produttiva raggiunge il massimo sviluppo nel corso della seconda metà del XIX secolo, mentre la decadenza inizia con gli anni ’70 del XX secolo giungendo alla chiusura definitiva nel 1993.
Lo stabilimento abbandonato viene acquisito due anni dopo dal Comune di Venezia. Questa decisione rappresenta un’opportunità di sviluppo e una risorsa significativa per la città, per dimensione, posizione, caratteristiche e varietà dei manufatti architettonici, molti dei quali si presentano in uno stato di conservazione assai precario.
Persa la destinazione funzionale originaria, le Conterie descrivono dal punto di vista del disegno della città una sorta di recinto, producendo nel contempo uno scarto stridente tra il minuto tessuto edilizio dell’isola e la scala del complesso industriale.
A incarnare questa discontinuità è proprio la soglia, ossia la spessa membrana del muro che serra l’intero ambito e i grandi edifici, impedendo ogni permeabilità con l’edificato adiacente, sottolineando un limite all’accessibilità e al collegamento tra i luoghi e, data anche la posizione, enfatizzando la cesura all’interno dell’isola.
Il programma di recupero avviato dall’amministrazione comunale propone il riutilizzo dell’area e degli immobili grazie al reinserimento in un contesto più vasto e l’introduzione di nuove attività che possano restituirli all’isola, e così alla città, con la progettazione di un albergo, due complessi residenziali, luoghi per il commercio e l’artigianato, nonché nuovi percorsi pubblici.
I nuovi edifici residenziali (A. 36 alloggi, B. 18 alloggi) sono costruiti all’interno della fabbrica esistente da anni in disuso di cui il piano prevede la parziale conservazione.
Il progetto degli alloggi riprende la tipologia del tessuto residenziale esistente. La loro organizzazione nell’edificio A è condizionata dalla facciata nord conservata come testimonianza dell’edificio industriale al quale gli alloggi sono addossati e di cui devono rispettare il ritmo delle aperture. Una serie di volumi disposti a pettine organizza i gruppi di alloggi alternando due alloggi duplex con tre alloggi simplex. L’alternanza di pieni e vuoti favorisce la penetrazione della luce da sud rendendo possibile l’illuminazione e la ventilazione naturale dei bagni. Tale alternanza consente di avvicinarsi e allontanarsi dalla lunga facciata dell’edificio B.
L’edificio A è realizzato. Il Piano di Recupero prevede che l’edificio B, il cui progetto è in corso, sia realizzato all’interno dell’involucro dell’edificio industriale preesistente che è stato “svuotato”. Il nuovo edificio è costituito da 2 blocchi (8 alloggi + uno spazio commerciale per blocco) e prevede la realizzazione di una piazza coperta che costituirà il centro del nuovo quartiere.
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