17/03/2016 - Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ha presentato lunedì, in anteprima alla stampa, Le Cavallerizze, risultato di un importante intervento di recupero architettonico e riqualificazione urbanistica, finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. L’apertura al pubblico avverrà, invece, in occasione della XXI Esposizione Internazionale Triennale di Milano, dal 2 aprile al 12 settembre 2016, in cui il Museo è stato invitato a partecipare insieme ad altri musei e istituzioni culturali.
L’intervento è stato realizzato dall’architetto Luca Cipelletti ed è consistito nel recupero funzionale dei volumi esistenti e nella ricostruzione di quelli demoliti dai bombardamenti bellici con l’obiettivo di realizzare nuove aree espositive e servizi museali per un totale di 1.800 mq.
“Siamo molto orgogliosi di presentare oggi un innovativo progetto di recupero in chiave contemporanea delle Cavallerizze” dichiara Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “un edificio della metà dell’Ottocento, che diventerà una delle icone del Museo e di Milano. Il nuovo spazio di 1.800 mq ci consentirà di essere un soggetto ancora più attrattivo e inclusivo nel panorama culturale cittadino, nazionale e internazionale, ospitando grandi mostre, installazioni ed eventi. Questo intervento ha una valenza architettonica, urbanistica, sociale e si inserisce nel processo di rinnovamento del Museo, in corso negli ultimi quindici anni. Il progetto delle Cavallerizze si sviluppa nella cornice di una più ampia idea di rinnovamento e coinvolgerà anche le aree esterne e la piazza adiacente. In questo quadro si colloca una più ampia idea di riorganizzazione delle aree espositive e dei servizi museali e in particolare il futuro trasferimento dell’ingresso del Museo da via San Vittore a via Olona”.
“L’intervento di recupero delle ex Cavallerizze, insieme alle altre iniziative di rinnovamento messe in atto dal Museo, contribuisce all’obiettivo più generale di restituire alla città di Milano e ai visitatori un vasto isolato del centro storico, conferendogli le potenzialità di pubblica fruizione che gli sono proprie” dichiara Marco Edoardo Minoja, Segretario Regionale del MiBACT Lombardia. “Dal punto di vista architettonico il tema fondante del progetto di recupero è quello di ricostruire, con linguaggio contemporaneo, le parti mancanti e di conservare, con le tecniche proprie del restauro, l’integrità delle parti originarie col loro carattere di autenticità, ponendo nuovo e manufatto storico in stretta relazione e valorizzazione reciproca”.
“Riguardo la riqualificazione delle Cavallerizze al Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, il primo pensiero fatto, come architetto” sottolinea Luca Cipelletti “non è stato quello di intervenire cambiando una situazione esistente, ma piuttosto di valorizzare il preesistente integrandolo con un progetto di architettura contemporanea. L’obiettivo era quello di creare un vero e proprio sistema integrato alla realtà del Museo, che permettesse all’insieme di godere di un rinnovato valore. Si è operato per sottrazione. Un volume di taglio, impostato sull’asse storico dell’edificio monastico, propone un lungo percorso prospettico, di circa ottanta metri, che un domani diventerà l’ingresso principale al Museo. Gli ambienti delle Cavallerizze vengono messi in relazione modificando la percezione dello spazio, rivelandone altre dimensioni e possibilità”.
Le Cavallerizze sono strutture storiche incluse nel complesso museale, costruite attorno alla metà del XIX secolo quando l’edificio monumentale del Museo, un ex monastero Olivetano, era adibito a caserma militare. Si trattava di due scuderie parallele con al centro il maneggio, costruiti sugli ex giardini conventuali. I bombardamenti del 1943 distruggono parte dell’edificio monumentale, radono al suolo la Cavallerizza meridionale e distruggono due campate di quella settentrionale, oggetto di intervento. Quando l’intero complesso viene assegnato all’industriale Guido Ucelli e ristrutturato dall’architetto Piero Portaluppi per essere trasformato nella futura sede del Museo, rimaneva ancora insoluta la sistemazione di quello che era rimasto della Cavallerizza settentrionale, per la quale nel 1957 il Sindaco prevede la sistemazione della civica Siloteca Cormio, trasferita poi al Civico Museo di Storia Naturale. I due corpi delle Cavallerizze da allora si sono trasformati in depositi e, in seguito, il degrado ne ha compromesso definitivamente l’agibilità.
Per tutti i crediti di progetto far riferimento alle informazioni contenute nella scheda progetto.
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