13/04/2016 - Il duo ibleo composto da Nunzio Gabriele Sciveres e Giuseppe Gurrieri, ha realizzato il progetto a quattro mani per il restauro di uno storico palazzo nobiliare nel centro storico di Ragusa, in Sicilia, a pochi passi dalla Cattedrale e dal Vescovado.
Casa CSR è il risultato della riqualificazione degli spazi e dell'attenta riorganizzazione dei percorsi orizzontali e verticali nel rispetto delle caratteristiche storiche e tipologiche del palazzo ottocentesco. L’ intervento si concentra su quattro diversi livelli del palazzo: piano terra, piano ammezzato, piano nobile e sottotetto.
"A seguito dei numerosi rimaneggiamenti - spiegano gli architetti - l’edificio esistente risultava compromesso sia da un punto di vista spaziale sia da un punto di vista distributivo: l’accesso al palazzo era ed è attraverso un androne colonnato dal quale si snoda la scala che conduce ai vari livelli, sul retro alcuni vani adibiti a locali tecnici ed un piccolo orto giardino; al piano ammezzato una stanza adibita a studio e un locale lavanderia.
Il piano nobile, modificato fino agli anni ‘60 e ‘70, era caratterizzato da un lunghissimo corridoio che tagliava in due parti la casa obbligando l’ utenza ad una circolazione a senso unico; dal corridoio, attraverso una piccola botola, si accedeva ad una stanza nell’ ammezzato; al piano sottotetto tre stanze accessibili mediante una scaletta in pietra interna al piano nobile".
Elemento rivoluzionario del progetto la nuova scala in ferro zincato con i gradini in lamiera forata, che genera nuovi percorsi distributivi, divide gli ambienti creando nuove spazialità pur mantenendo la tradizionale infilata di stanze tipica degli edifici ottocenteschi.
L’eliminazione del lungo corridoio ha permesso di ricavare al piano nobile una sala d’ ingresso, mentre la rimozione della scala in pietra ha reso possibile un nuovo salone collegato alla sala da pranzo ed un altro ambiente. La scala conduce al piano ammezzato e al sottotetto che ospita un salotto, una camera da letto e un bagno.
La struttura leggera della scala consente alla luce naturale di attraversare uno spazio verticale di quattordici metri dal lucernario posizionato sul tetto fino alla sala da gioco dell’ammezzato, rimarcando l'ossimoro pieno-vuoto.
Particolare cura è stata rivolta al recupero dei materiali esistenti, molti dei quali sono stati rimossi, catalogati e ripristinati. Tra questi gli infissi e le porte in legno, le lastre ed i gradini in pietra pece, le piastrelle in maiolica e le mattonelle di cemento stampato.
Gli arredi fissi su misura si sposano con l’involucro edilizio e con le nuove cromie delle pavimentazioni. Negli spazi dei bassi al piano terra è stata progettata, in accordo con le esigenze della committenza, una cantina in grado di contenere più di mille bottiglie di vino.
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