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Alessi goes Digital
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05/05/2016 - Alessi goes Digital è una mostra-racconto che offre uno sguardo su una avventura progettuale di forte innovazione, che apre un nuovo capitolo nel grande viaggio imprenditoriale di Alessi. Aperta e dinamica, l'esposizione raccoglie i risultati di un percorso nato dall'incontro di dieci designer, guidati da Giulio Iacchetti, decisi a sperimentare le nuove potenzialità della stampa 3D attraverso il confronto con un tema tanto antico quanto poco frequentato dal mondo del design: la penna.

Partendo da elementi comuni – stessi refill, materiale e packaging – le nuove penne sono studiate per esaltare le peculiarità della stampa stereolitografica, come la possibilità di ottenere sottosquadri irraggiungibili con stampi tradizionali.

La vicenda ha visto Alessi affiancarsi ai progettisti in quello che si è trasformato ben presto in un intervento-pilota sulle peculiarità della produzione digitale, tra cui la possibilità di aumentare la complessità degli oggetti, di eliminare i costi di stoccaggio (attraverso la produzione on demand), di potenziare la vendita on-line. Agendo al di fuori dei suoi perimetri tradizionali, Alessi ha così permesso di dare vita a nuclei di pura ricerca, mettendo in risalto ancora una volta la sua innata curiosità verso l'innovazione e dotando il programma di un respiro più ampio e ambizioso.

L'evento Alessi goes Digital, messo in scena proprio nello Studio Iacchetti durante il Fuorisalone, si presenta come vera officina del progetto dove tutto è nato e continua ad alimentarsi, permettendo così di percepire l'atmosfera avvolgente di un work in progress in continua sperimentazione. Non a caso l'allestimento è concepito come una “roadmap” concettuale, che racconta visivamente l'evoluzione del lavoro: una pista a più corsie lunga sette metri che attraversa tutto lo studio, calibrata per posizionare i frammenti di penne, le prove sui materiali, gli oggetti finiti. Oltre a fornire un quadro illustrativo sui nuovi scenari del design digitale, l'esposizione raccoglie infatti le molte sperimentazioni attuate nel corso della ricerca, mettendo in risalto le qualità di un settore, la stampa 3D e la ricerca e produzione di materiali per la stereolitografia, in cui l'Italia è un punto di riferimento nel mondo.
 
Protagonisti della scena sono i prototipi delle penne sviluppati nel corso della ricerca, anche di quelle rimaste in fase di studio, corredati da immagini e da testi illustrativi. Al termine del percorso agli spettatori sarà possibile provare direttamente sei diversi modelli finiti e funzionanti di penna, disegnati da: Marco Ferreri, Alessandro Gnocchi, Giulio Iacchetti, Chiara Moreschi, Mario Scairato, Alessandro Stabile.
 
"Tutto iniziò con una mail inviata a dieci colleghi designer: disegnare una penna da realizzare tramite stampante 3D, era l'idea. I progetti avrebbero dovuto rispettare fondamentalmente due regole: per tutti il medesimo refill e la riproducibilità esclusiva attraverso la stampa digitale. Si immaginava poi di dare vita a un sito di vendita, per raccogliere gli ordini e produrre le penne on demand. Poter governare in modo autonomo il processo di realizzazione di un oggetto è il sogno di ogni designer, poterlo fare in gruppo aggiungeva una dimensione sociale, tipo "cellula progettisti autonomi", e la stampante 3D rappresentava la fabbrica leggera a cui affidare l'effettiva produzione delle nostre penne.

Nel tempo il progetto si arenò, l'autonomia inizialmente evocata si rivelò un fardello di difficile gestione: fu in quel momento che pensai di presentare ad Alessi il tema di una collezione di oggetti virtuali, affiancabili alla loro produzione "analogica".
 
Alessi aprì le porte al progetto e decise di sostenerlo, credo a ragion veduta, più in virtù di un prevedibile apporto di informazioni e ricerca sul tema della stampa digitale che per un effettivo interesse nei confronti del prodotto penna. Il risultato è sotto i nostri occhi: una lunga teoria di prototipi, modelli, campioni, sempre più affilati e precisi fino agli oggetti definitivi. Ma il dato meramente materiale non si può disgiungere dall'aspetto umano di questa avventura, rappresentato da tutte le persone che in questi tre anni abbiamo incontrato, con cui abbiamo condiviso visioni, parole, utopie, ci siamo scontrati e poi riconciliati. Queste sei penne sono la testimonianza autentica di ciò che si può ottenere con il concorso appassionato e sincero di tante persone legate tra loro ai valori del progetto." Giulio Iacchetti


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